Miche, chiuse le indagini sui tre minorenni

FIRENZE

“Mezza“ inchiesta sui fatti del Miche dello scorso 18 febbraio è chiusa. E ora tre under 18, accusati assieme ad altri tre maggiorenni di aver aggredito due militanti del collettivo studentesco Sum, rischiano il processo.

La procura per i minori ha infatti notificato i relativi avvisi al difensore dei tre indagati, l’avvocato Sonia Michelacci. Resta invece da definire il fascicolo gemello aperto presso la procura ordinaria, anche se l’esito appare a questo punto scontato.

I tre minorenni (uno di loro, oggi, è diventato maggiorenne) appartenenti all’associazione di destra Azione studentesca, risultano indagati per lesioni aggravate dai futili motivi e dall’aver agito in gruppo. L’aggressione avvenne in strada, in via della Colonna, e fu ripresa da alcuni studenti e il video girato con il telefonino fece il giro del web: le immagini mostravano uno dei minorenni mentre prendeva a pugni un ragazzo e che poi tirava calci in testa a un altro ragazzo finito a terra.

Una "abnorme reazione a un’interlocuzione verbale con gli studenti di un liceo orientato a sinistra", la descrissero i magistrati che alcuni giorni dopo il “fattaccio“, che ebbe una vastissima eco anche fuori da Firenze, si presentarono all’alba nelle case dei sei militanti di destra per una perquisizione.

Vennero sequestrati anche i loro smartphone, alla ricerca di un movente o di una premeditazione per quella azione.

Tutto ebbe origine da un volantinaggio che due iscritti di Azione Studentesca fecero all’orario di ingresso del liceo classico fiorentino. Forse interpretate come provocazione, esponenti del Collettivo del Miche uscirono per interrompere il volantinaggio. Immediatamente gli animi si surriscaldarono, i militanti di Azione Studentesca erano sei in tutto, forse perché si aspettavano che ci fosse una reazione. Visti anche i precedenti: giorni prima, vicino al Pascoli, c’erano state tensioni fra “Rossi“ e “neri“.

ste.bro.