REDAZIONE FIRENZE

Marroni, il marciume fa strage. Frutti guasti e danni per due milioni

Il fungo è causato dall’eccessiva piovosità autunnale. Il presidente del consorzio: "Presi alla sprovvista"

Il fungo è causato dall’eccessiva piovosità autunnale. Il presidente del consorzio: "Presi alla sprovvista"

Il fungo è causato dall’eccessiva piovosità autunnale. Il presidente del consorzio: "Presi alla sprovvista"

"Siamo stati colti anche noi di sorpresa, è stata cosa inaspettata. E al di là del grave danno economico, siamo dispiaciuti ancor per il danno d’immagine, per la brutta figura con i consumatori che hanno sempre apprezzato il nostro prodotto": lo dice rammaricato Emanuele Piani, presidente del Consorzio Marrone del Mugello IGP.

La stagione era partita benissimo. Tanti marroni, di buona qualità, un sospiro di sollievo per i castanicoltori mugellani, dopo diverse annate difficili, tra siccità, parassiti, danni ai castagneti a causa delle frane. Poi, all’improvviso, l’allarme: tanti frutti erano "guasti", colpiti dal "marciume", una temibile malattia fungina.

"Siamo tutti stati presi alla sprovvista. Questo patogeno - nota Piani - non è cosa nuova, è un fungo che a fine stagione spesso appare. Stavolta invece ha colpito molto prima: in pratica il marrone è partito sano, nei canali di vendita, ma senza i giorni di vita sufficienti per essere lavorato e commercializzato. Si è rovinato in modo rapidissimo, mai vista una cosa così, pare vi sia un precedente soltanto nell’annata 1986".

Le cause? Sicuramente l’eccessiva piovosità a settembre e ottobre, e poi le elevate temperature in ottobre, condizioni climatiche che hanno favorito l’accelerato sviluppo del fungo e la diffusione del marciume.

Secondo Coldiretti regionale, che segnala un analogo problema anche sull’Amiata e nelle altre aree castanicole della Toscana, in Mugello si stima un danno di almeno due milioni di euro. Una parte dei marroni, nella parte finale della raccolta, sono stati lasciati sul terreno, e non sono mancate le contestazioni di commercianti e consumatori. I produttori sono dispiaciuti.

"La filiera del marrone del Mugello Igp – dice Piani – ha una filiera molto controllata, siamo sempre attenti a offrire un prodotto di alta qualità, ci abbiamo sempre messo la faccia, e questa brutta sorpresa, per tutti inaspettata, ci ha fatto male, ed è un grosso danno d’immagine". Intanto si cerca almeno di attutire il danno economico: "Parliamo di un danno importante per aziende che sono per la maggior parte in territorio montano, spesso in comuni colpiti dalla calamita` del 2023 come accaduto nell’Alto Mugello dove frane e smottamenti hanno dato un colpo già durissimo alla produzione – spiegano da Coldiretti Toscana -. La stragrande maggioranza delle attività è a conduzione familiare, realtà per le quali la castanicoltura rappresenta una fonte di reddito primaria. Ragione per cui, sulla base di un’attività di confronto con le aziende, abbiamo chiesto alla Regione Toscana di valutare l’opportunità di aprire su Artea la procedura per segnalare eventuali danni alle produzioni e percorrere così la strada dai risarcimenti per calamità naturali andando incontro alle imprese agricole che hanno avuto pesanti perdite di produzione e fatturato".

E vista la gravità dell’accaduto, con tempestività la richiesta di Coldiretti Toscana è stata accolta dalla Regione Toscana che ha provveduto ad aprire la procedura per le segnalazione, azione propedeutica e necessaria per valutare una richiesta di deroga al Ministero. Le segnalazioni potranno essere presentate sul sito di Artea entro il 24 gennaio 2025.

Paolo Guidotti