L’Oscad e i reati di odio: "Contro la discriminazione prendiamoci per mano"

Polizia e carabinieri insieme a 400 studenti. Valerio Catoia sul palco. Gli attori del teatro d’Almaviva mettono in scena la violenza di genere.

L’Oscad e i reati di odio: "Contro la discriminazione prendiamoci per mano"

L’Oscad e i reati di odio: "Contro la discriminazione prendiamoci per mano"

Bullismo e discriminazione o rispetto ed empatia? Emozioni e comportamenti incompatibili, con un punto in comune: hanno a che fare con l’odio. Le prime se ne fanno forti, le altre lo sconfiggono. "Tutti siamo vittime nel momento in cui subiamo una discriminazione perché diversi. Ma già Diderot diceva che non esiste un paradigma di normalità, alla base della natura umana c’è la diversità" dice il prefetto Vittorio Rizzi, vicedirettore generale vicario della Pubblica Sicurezza e presidente dell’Oscad.

L’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ha organizzato all’Auditorium Ridolfi di Firenze, l’evento ’Le vittime dell’odio’, con i rappresentanti della polizia e dei Carabinieri, moderato da Erika Pontini, capocronista de La Nazione di Firenze. "Tutte le forme di cyberbullismo si sviluppano con la parola – spiega il procuratore capo Filippo Spiezia –: a povertà di linguaggio corrisponde povertà di pensiero". La procuratrice facente funzioni del tribunale per i Minorenni Ersilia Spena vede, anche tra i giovani, mancanza di empatia e avversione per il diverso e in sala ha chiesto a tutti di prendersi per mano: "Faresti del male a chi adesso avete accanto?".

Due monologhi, quello di Tiziano Ferro ’Le parole hanno un peso’, a cura di Duccio Barlucchi, direttore artistico del Teatro d’Almaviva e ’Mi chiamo Valentina e credo nell’amore’, di Massimiliano Bruno e Paola Cortellesi, interpretato da Silvia Cristinziano e Andrea De Mattia, hanno emozionato la platea.

Il primo panel, ’Bullismo e Cyberbullismo di matrice discriminatoria’, anticipato dal messaggio del rapper Alfa, aveva come ospiti Francesca Cellai (Ufficio scolastico di Firenze), la dirigente della divisione Anticrimine Maria Cristina Papa, e il tenente colonnello dei carabinieri Gianfranco Cannarile, che ha raccontato la storia di Emma (nome di fantasia di una 15enne scampata a un destino terribile a causa dei bulli). Poi ’Violenza di genere e discriminazioni multiple’, con il caso di una ’sposa bambina’ portato dal commissario Cosimo Toma, l’audiotestimonianza di Anna e l’intervento di Selvaggia Prevete del centro antiviolenza Artemisia, seguiti dal focus della vicequestore Francesca Romana Capaldo sulle donne con disabilità. In chiusura la testimonianza video della sincronette Linda Cerruti, vittima degli haters sessisti. ’Abilismo e crimini nei confronti delle persone con disabilità’ è stato introdotto dalla bellissima storia di Valerio Catoia, 23enne con sindrome di Down, diventato poliziotto ad honorem e Alfiere della Repubblica dopo aver salvato la vita a una bimba, ma a sua volta vittima di cyberbullismo. A parlarne sul palco il papà del ragazzo, seguito dall’intervento di Lorena Spina, dirigente della Polizia Postale. Il video finale, ’Love has no labels’ è un memorandum: se tutti possiamo essere vittime di odio, ognuno deve imparare a mettersi nei panni dell’altro. Cosa si prova?

Marianna Grazi