A Firenze "esiste un problema sicurezza. Io lavoravo in questa città", giravo nelle strade anche e "senza problemi perché sono Roberto Vannacci e so come muovermi. Ma se fossi stato una signora in minigonna sinceramente non mi sarei sentito a mio agio". E ancora: "I fiorentini stanno andando ad abitare nei paesi vicino, stanno andando ad abitare in posti che consentono loro una vita normale".
Il generale del ’Mondo al contrario’ fa capolino al gazebo della Lega in via Gioberti angolo piazza Beccaria, stringe mani e i mette in posa per selfie a ripetizione in una domenica dove l’autunno entra burocraticamente in scena mentre l’estate se la riprende per un attimo.
Quasi trenta gradi e applausi scroscianti dei (comunque non troppi) sostenitori della Lega – un centinaio, forse qualcuno in più – accorsi ad ascoltare le parole di Vannacci e del leader del Carroccio Matteo Salvini che, accolto dai colonnelli locali – Giovanni Galli e Susanna Ceccardi – batte forte sul tema della sicurezza lanciando anche un abbraccio virtuale a Ezio, il novantunenne aggredito in via Maso Finiguerra e che ancora lotta per la cita, accolto da un forte applauso:
"Ci sono decine di migliaia di persone che si sono fermate ai gazebo della Lega – detto Salvini ricordando le tante iniziativa in atto in contemporanea in Italia – per ribadire il concetto che difendere i confini non è un reato", che "bloccare l’immigrazione clandestina non è un reato". "Se mai ci fosse una condanna il problema non sarebbe tanto per me ma per l’Italia" sono ancora le sue parole, perché "se un ministro italiano fosse mandato in carcere per aver bloccato lo sbarco di immigrati clandestini, sarebbe il via libera per trafficanti, scafisti, clandestini e balordi".
C’è tempo anche per una stoccata al leader di Italia Viva Matteo Renzi ("Mi spiace per un fiorentino che si diceva garantista, ma che è garantista solo quando interessa a lui e alla sua famiglia e gli altri li sbatte in galera. E si chiama pure come me...") prima di un’apertura alle consultazioni in vista del voto regionale del prossimo anno.
"Secondo me se si coinvolgono tutti i toscani, chiedendo loro chi sarebbe il candidato migliore, sarebbe un gran risultato di democrazia visto che la sinistra non le farà le primarie". "Ovviamente lo proponiamo, non lo imponiamo" la sua conclusione.
Postilla mobilità. Sullo Scudo Verde (Palazzo Vecchio attende ancora l’ok del ministero per l’attivazione delle telecamere) Salvini chiede "chi paga, quanto paga, perché paga perché l’ambiente sì ma il lavoro anche" concludendo che "per Firenze, come in tutta Italia, cerco di fare scelte equilibrate".