La lettera dei cittadini al Governo: "Un decreto Caivano per Firenze"

La mail è stata inviata alla premier, ministro dell’Interno, sindaco, prefetto e presidente di Regione. La denuncia: "In città non si vive più, non è vero che è sicura, abbiamo paura. Vi chiediamo di intervenire".

Una lettera (in forma di pec) con un solo oggetto: prevedere un decreto Caivano per Firenze, a tutela della sicurezza dei cittadini. I destinatari sono il presidente del Consiglio, il ministro dell’Interno, il presidente della Regione Toscana, il prefetto e il sindaco di Firenze. Mentre a chiederlo in coro sono i vari comitati fiorentini, tra cui quello di piazza Leopoldo, di San Jacopino e della zona ex teatro comunale. "Chiediamo misure urgenti", esordisce il testo, che poi elenca alcune richieste, tra cui quella di inviare in città l’esercito per presidiare le strade, e di individuare "un luogo di apertura di un Cpr in Toscana, così come previsto dalla legge Gentiloni".

"A Firenze non si vive più - scrivono i comitati -: non è vero che è una città sicura, abbiamo tuttí paura, donne, anziani, bambini, uomini. Firenze è una città piccola, non serve molto: ma vi chiediamo di intervenire con urgenza, prima che la delinquenza sia padrona indiscussa e che questa città del Rinascimento veda perdere i suoi abitanti, sostituiti dai criminali". Da qui la richiesta di "un piano Firenze (sulla falsariga di quanto già fatto con il decreto Caivano) con regole ad hoc per il contrasto alla criminalità di strada. Al sindaco di Firenze invece chiediamo di impiegare gli agenti della polizia municipale in operazioni di controllo del territorio e non solo nel multare i tenori per strada, come avvenuto recentemente. Perché nell’amministrare una città ci sono delle priorità assolute che l’attuale governo locale ignora volutamente".

E ancora: "Amministratori, le cose non vanno bene, vanno malissimo", soprattutto nell’area delle Cascine che è diventata "infrequentabile" e ormai finita "nelle mani della cosiddetta mafia nigeriana". Quanto al rione di San Jacopino, la zona "è preda di bande di giovani che danneggiano, bivaccano e fanno uso di sostanze stupefacenti in mezzo alla pubblica strada".

C’è spazio anche per piazza Santa Maria Novella, che secondo i comitati è ormai proprietà di "ubriaconi, drogati, spacciatori" che "urinano e defecano davanti alla chiesa, ai negozi e terrorizzano commercianti e albergatori, molestando clienti e perpetrando reati".

E poi ancora baby-gang, violenze e aggressioni di ogni specie. I comitati non ci stanno più, e, come già in passato, fanno sentire la propria voce. In questo caso direttamente alle più alte cariche dello stato, esortate (in calce) così: "Attendiamo risposte urgenti".

P.M.