CARLO CASINI
Cronaca

La guerra di nervi per andare a lavoro "Io e la caccia al posto che non c’è"

Monticelli-Beccaria, racconto di chi attraversa ogni giorno la città. Tra bus inesistenti e giri a vuoto

di Carlo Casini

Abito nella periferia sud-ovest, alle pendici di Bellosguardo; lavoro in piazza Beccaria, la porta a est del centro. Perfetto si dirà: con il 6 si arriva a destinazione senza nemmeno cambiare bus. E invece no. A me, come a tanti fiorentini, è precluso il mezzo pubblico, sono costretto a prendere la macchina: perché non è raro ‘staccare’ alle 23 o più tardi. E da quell’ora alle 1 di notte il 6 fa solo tre corse, una ogni tre quarti d’ora. Il rischio è aspettare ore alla fermata, o peggio che salti l’ultima corsa. Al di là delle intemperie poi, ci sono anche i volti poco raccomandabili che passano in zona a quell’ora. Insomma,40 minuti a una fermata ogni sera vorrebbe dire cercarsela.

Quindi sono costretto, come centinaia di fiorentini che escono dal lavoro dopo cena, a montare in auto. E a seconda del traffico e dell’ispirazione del giorno, infilare i viali – raramente visto che i lavori della tramvia hanno reso il tragitto una gimkana –o il viale dei Colli.

Ma il problema non è il traffico, che al calar del sole non è dei peggiori. Il problema è parcheggiare una volta arrivato. Magari senza buscarsi una multa. O senza entrare nei parcheggi interrati di Sant’Ambrogio e Beccaria dove il conto a fine giornata sarebeb a doppia cifra. Troppo.

Il test del percorso tipo di tanti fiorentini con orari non da ufficio, è quello di un lunedì qualsiasi. Uscire di casa alle 10,15. Alle 10,39 arrivare in viale Amendola. E qui cominciare a fare gli scongiuri e cercare parcheggio già su via Arnolfo: niente. La ricerca prosegue girando in via del Ghirlandaio, ispezionando ogni stallo (occupato) fino ad arrivare in via Gioberti. Da qui l’odissea prosegue giù per via Cimabue e nuovamente via Arnolfo per tentare la sorte su via Orcagna. Ancora niente. Ultima spiaggia Lungarno del Tempio imboccato in direzione viale Amendola, neppure lì. Per la terza volta ancora via Arnolfo fino a Lungarno del Tempio. Qui inizia a salire lo sconforto. Sono già passati 15 minuti. Meglio cambiare senso e allontanarsi dal centro. il primo posto libero spunta davanti al Molo in lungarno Colombo, a un quarto d’ora a piedi dalla meta. Sono passati quasi 20 minuti dall’inizio della ricerca.

La sera al ritorno poi la stessa storia si ripeterebbe vicino a casa. Qui un quartiere densamente abitato di piana si fonde con le strette vie collinari, tanto che sono stato costretto a comprare l’unico garage disponibile, ma è dell’età di queste case: pensato per le macchine degli anni ’50. Perciò dovrò stare con la mia minuscola utilitaria a vita. Sperando almeno che le dimensioni aiutino a trovare parcheggio.