BARBARA BERTI
Cronaca

Gkn, si apre uno spiraglio per il futuro. Advisor e Invitalia: ora c’è una prospettiva

Incontro a Roma. Ottimismo della viceministra Todde e del governatore Giani. Non si parla più di licenziamenti da riproporre

La protesta romana degli operai Gkn

Firenze, 8 ottobre 2021 - Si aprono spiragli positivi per la Gkn di Campi Bisenzio. L’azienda di componentistica per auto, dove le tute blu sono in assemblea permanente dallo scorso 9 luglio per difendere lo stabilimento e i posti di lavoro, potrebbe non chiudere. Al tavolo di crisi convocato ieri al ministero dello Sviluppo economico, il management di Gkn per la prima volta si è reso disponibile "a un confronto", dice la viceministra Alessandra Todde che segue le vicende dell’azienda campigiana fin dall’inizio. Nello specifico, la proprietà di Gkn apre alla possibilità di un percorso condiviso con le istituzioni, senza minacciare l’avvio di una nuova procedura di licenziamento collettivo. Ma la vera novità è che nessuna chiusura pregiudiziale emergerebbe da parte dell’azienda sulla richiesta del governo e dei sindacati di ritirare la procedura di messa in liquidazione, in favore invece della nomina di un advisor, scelta che il ministero propone di demandare a Invitalia. Il dicastero è pronto a mettere a disposizione tutti gli strumenti utili, fra cui il fondo di salvaguardia tramite Invitalia. Quanto alla protezione del perimetro occupazionale, alcuni incontri tecnici dovranno poi chiarire il possibile accesso agli ammortizzatori sociali.

 Al momento, quindi, nonostante la volontà di Gkn di lasciare lo stabilimento di Campi Bisenzio, pare che la fabbrica possa avere una seconda vita. "Verrà fatto un verbale. La procedura di licenziamento non è all’ordine del giorno - spiega la viceministra pentastellata Todde - Un percorso di confronto non può avere il peso della procedura di liquidazione e l’azienda ha dichiarato che il tema non è ostativo per loro". Sul futuro dello stabilimento, però, la viceministra non si sbilancia. "Gkn a Campi non chiude? Io non faccio promesse e credo che non debba farle nemmeno il Mise, non è serio per i lavoratori. Oggi l’importante è aver fatto un passo avanti. Il nostro ruolo da mediatori ha dato i suoi frutti ma voglio ricordare anche il grande lavoro svolto dai sindacati che hanno ottenuto il riconoscimento dell’articolo 28, perché senza questo forse il tavolo non si sarebbe riaperto", insiste Alessandra Todde. "Sono contento, si è aperto uno spiraglio concreto per la trattativa" commenta il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, parlando di "un successo del fronte compatto che si è creato in questi mesi tra istituzioni e parti sociali". 

Cauto ottimismo arriva dai sindacati. "Verificheremo nelle prossime settimane se alle parole spese dall’azienda seguiranno i fatti" avverte il segretario nazionale Fiom-Cgil Michele De Palma, che ricorda come l’obiettivo della trattativa del sindacato sia "la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento". Sulle delocalizzazioni selvagge, la Uilm Toscana, tramite il coordinatore Vincenzo Renda, fa sapere che il governo deve avviare una discussione sull’alleggerimento del cuneo fiscale e chiede "una politica di settore per l’automotive che aiuti a superare questa difficilissima fase di trasformazione". Anche Stefano Boschini, Fim Cisl nazionale, parla della " possibilità di un percorso positivo, che avremo modo di valutare nei prossimi incontri".