Fiorentini, bussa lo spettro del trasferimento

FIRENZUOLA Tornano le preoccupazioni per la sorte del più importante insediamento industriale di Firenzuola, la Ing. O. Fiorentini, che a...

Fiorentini, bussa lo spettro del trasferimento

Fiorentini, bussa lo spettro del trasferimento

Tornano le preoccupazioni per la sorte del più importante insediamento industriale di Firenzuola, la Ing. O. Fiorentini, che a Piancaldoli conta oggi 80 dipendenti. L’allarme lo lancia la Fiom-Cgil, preoccupata per l’improvviso rifiuto della proprietà di partecipare a una seduta convocata dalla Regione Toscana per approfondire i temi. Alessandro Fiorentini aveva partecipato a un primo incontro, prendendo atto dell’impegno delle istituzioni nella ricerca delle risorse necessarie al mantenimento delle strade ed al ripristino della viabilità anche intervenendo con la Regione Emilia Romagna e aveva quindi rivalutato la possibilità del mantenimento della fabbrica nel sito di Piancaldoli. Ma prima del secondo incontro, con una mail, l’Amministratore – dice la Cgil – comunicava la sua decisione di non poter accettare alcun protocollo d’intesa con le istituzioni motivando la scelta con una serie di ripensamenti. L’azienda comunque non ha ancora ufficializzato la decisione di trasferire la produzione. "Occorre mantenere aperto il dialogo e dare segnali concreti alla proprietà – media il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti –. Come amministrazione vogliamo mantenere gli impegni che abbiamo illustrato al tavolo regionale, per favorire il mantenimento dell’attività a Piancaldoli. Credo che Fiorentini si aspetti qualcosa di concreto per la viabilità in Emilia Romagna: semafori e frane lungo la strada provinciale che da Giugnola va verso Bologna, son tutti lì, niente è stato ancora sistemato. Occorrono pressioni sulla Città Metropolitana di Bologna perché si facciano i lavori in modo tempestivo."

"Le istituzioni – dice Antonio Puoti della Fiom – hanno già messo a disposizione ingenti risorse economiche e tempi certi per la risoluzione dei problemi . Chiediamo quindi all’azienda di rivedere e ripensare le proprie scelte."

Paolo Guidotti