Troppo pochi 700 euro al mese per un coordinatore scientifico chiamato a gestire 11 musei del Sistema Museale Chianti Valdarno. E allora scatta la richiesta di revoca del bando. Ad scatenere la polemica sono, si legge in una loro nota, "le attiviste e gli attivisti di Mi Riconosci".
Quanto chiedono al comune di San Casciano, capofila, è "la revoca immediata del bando, che ritengono gravemente lesivo della dignità e dei diritti di qualunque professionista del settore culturale. Chiedono altresì alla Regione di vigilare sulla concessione dei contributi per l’accreditamento di musei e sistemi museali".
Tutto nasce dal fatto che il 30 settembre, il comune di San Casciano ha pubblicato il bando per la selezione del coordinatore scientifico del Sistema museale che comprende i comuni di Bagno a Ripoli, Barberino-Tavarnelle, Figline-Incisa, , Greve in Chianti, Rignano, Reggello, San Casciano.
Secondo Mi Riconosci, realtà nazionale nata come collettivo e trasformata in associazione nel 2023 per l’accesso alle professioni dei beni culturali e la valorizzazione dei titoli di studio del settore, "nonostante il requisito di accesso sia la laurea magistrale, è evidente l’elevata professionalità della figura ricercata, che dovrà infatti dimostrare una comprovata esperienza in incarichi simili".
Nel bando, scrive l’associazione, viene chiesta una sfilza di attività, "dal definire il progetto culturale dei diversi musei a collaborare alla stesura di documenti programmatici e relazioni consuntive. Ma anche mettere in atto i progetti di valorizzazione delle raccolte, coordinare attività di monitoraggio e valutazione, collaborare alla formazione delle risorse umane da impiegare presso i musei. Oltre, tra le tante altre ancora, "a collaborare alla ricerca di finanziamenti e coordinare le attività di promozione e comunicazione". Dal bando, però, "non si evince che l’incarico riguarda ben 9 musei, cui si sommano le aree archeologiche comprese nel medesimo territorio (2 nel solo comune di San Casciano). In mancanza di figure professionali specifiche, il coordinatore assumerà inoltre il ruolo di direzione dei singoli musei". Insomma una grande mole di lavoro anche se nel bando si "omette anche di specificare il compenso. "A titolo meramente indicativo" si precisa soltanto che in passato a questa figura è stata corrisposta una retribuzione di 12mila euro lordi annui".
E, per Sara Migaleddu, storica dell’arte e attivista di Mi Riconosci, "un compenso mensile di circa 700 euro, a fronte di un impegno a tempo pieno con partita iva, è semplicemente inaccettabile". Oltretutto "senza alcuna certezza: in caso di mancato finanziamento regionale, lo stipendio potrebbe ridursi a zero?". Contattato, il Comune ha preso tempo e non ha rilasciato dichiarazioni.
Andrea Settefonti