Bruciaprofumi, un’ascia cerimoniale, una lastra in marmo che proviene da una moschea dell’Alto Egitto. E poi maioliche, ceramiche graffite e mattonelle prodotte in Italia dal XIII al XX secolo, accanto a oggetti realizzati da vasai moreschi della Spagna islamizzata. Preziosità arrivate della grandiosa raccolta dei Medici, dalla donazione dell’antiquario Carrand e dal barone Giulio Franchetti. Ma anche recenti acquisizioni dello Stato, come due antichi e preziosi tappeti egiziani.
Sono alcune delle tante meraviglie del Museo del Bargello, che da oggi presenta il riallestimento di due delle sue più importanti sale, chiuse al pubblico da 10 mesi.
Sono la Sala delle Maioliche, a cura di Marino Marini, e la Sala Islamica curata da Giovanni Curatola, con un intervento dello studio Guicciardini & Magni.
I lavori sono stati finanziati grazie al Ministero della Cultura per due milioni e 200mila euro: "Sono lieto di presentare questo importante progetto di ordinamento di due straordinari nuclei collezionistici del Bargello – ha detto il direttore generale dei musei italiani Massimo Osanna –. Le collezioni di arte islamica e di ceramiche sono nuovamente valorizzate in una disposizione elegante e funzionale. Sin dalla sua apertura nel 1865, il Bargello, primo museo dell’Italia unita, ha curato particolarmente l’esposizione delle arti decorative, portando a una tradizione di importanti donazioni che prosegue ancora oggi".
Anche per questi motivi Osanna si augura che il Bargello abbia presto il numero di visitatori che merita: "Dovrebbe raggiungere almeno il milione di visitatori - ha proseguito –. Adesso siamo a qualche centinaio di migliaia, ma dovrebbe aumentare anche in un’ottica di delocalizzare il turismo fiorentino".
Va in questa direzione l’accorpamento del Bargello con la Galleria dell’Accademia, per cui si aspetta un nuovo bando per la direzione, dopo la fine del mandato di Paola D’Agostino al Bargello e di Cecilie Hollberg all’Accademia. "Per la fine dell’anno ci potrebbe essere il nuovo direttore – ha concluso Osanna –. Capisco che il David di Michelangelo attragga più visitatori verso la Galleria dell’Accademia, ma bisogna far capire che anche il Bargello è pieno di capolavori".
La Sala delle Maioliche permette ora di ammirare oltre 400 opere dei circa mille esemplari conservati nel museo. Mentre nella Sala Islamica è esposta una preziosissima selezione di metalli, avori, ceramiche, raffinati tessuti e tappeti, per un totale di quasi 100 opere tra le più pregiate della ricchissima raccolta del Bargello, che possiede una delle principali collezioni d’arte islamica in Italia.