"Babbo voglio dormire da te". L'ex moglie denuncia l'uomo per aver tenuto il figlio con sé. Ma il giudice dà ragione al padre separato

Il giudice avesse stabilito che il bimbo potesse stare dal babbo 2 volte alla settimana riportandolo però sempre a casa della ex moglie a dormire. Ma quando il bambino ha chiesto di passare la notte dal papà, l'uomo non se l'e' sentita di seguire "pedissequamente il pronunciamento del giudice"

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Firenze, 16 luglio 2014 - Il bambino voleva dormire da lui, nonostante il giudice avesse stabilito che il bimbo potesse stare dal babbo 2 volte alla settimana riportandolo però sempre a casa della ex moglie a dormire. Ma quando il bambino in alcune occasioni ha chiesto di passare la notte dal papà, l'uomo non se l'e' sentita di seguire "pedissequamente il pronunciamento del giudice" e, dopo aver avvertito la madre, lo ha riportato a scuola la mattina dopo. La donna si e' rivolta ai carabinieri denunciando l'ex marito che, pero', e' stato prosciolto dal giudice del tribunale di Firenze nonostante, spiega l'avvocato dell'uomo Antonio Olmi, lei abbia anche denunciato maltrattamenti pure nei confronti del piccolo.

E' la storia di una difficile separazione che, come tante altre, e' finita anche in tribunale penale. Per il giudice Giovanni Santaniello non e' stata provata "la sussistenza della condotta che configura il delitto ascritto all'imputato", ne' che il suo comportamento "fosse sorretto dalla volonta' di non dare esecuzione al provvedimento del tribunale o di agire contro l'interesse del minore e quindi in danno dello stesso, ed al fine di contrastare la madre". "Non sarei mai stato in grado di andare contro le esigenze di mio figlio" aveva detto l'uomo al giudice mentre, aggiunge il suo difensore, i servizi sociali interessati, dopo "un'approfondita indagine, non hanno individuato alcuna traccia di quei maltrattamenti denunciati". "Molti padri con i loro figli vivono vicende simili alla mia, credo che sia arrivato il momento di porre fine a questa barbarie che vede i nostri figli uniche vittime - ha detto l'uomo -. Utile sarebbe cominciare ad attuare veramente la legge 54 del 2006 sull'affido condiviso". "Non e' la prima volta che gli operatori del diritto penale sopravanzano quelli del civile di molte lunghezze" commenta Marino Maglietta, presidente dell'associazione 'Crescere insieme': "neppure una legge dello stato e' bastata per ridare equilibrio alla famiglia separata. E' necessario che il Parlamento intervenga di nuovo". 

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