REDAZIONE FIRENZE

Alia risponde alle accuse di escamotage contabili e difende la sua gestione finanziaria

Alia respinge le accuse di escamotage contabili mosse da Bambagioni, sottolineando la conformità ai principi IFRS e la crescita della redditività.

Alia risponde punto su punto alle accuse di "escamotage contabili" sui bilanci mosse dal presidente della commissione Controllo Paolo Bambagioni. La sferzata di un "cambio dei vertici" necessario per garantire un futuro alla Multiutility non è andata giù al colosso dei rifiuti, che ritiene "doveroso" sgomberare il campo da "imprecisioni".

Alia afferma che le informazioni diffuse da Bambagioni sono "prive di fonte e in alcuni casi del tutto erronee". Inoltre, sottolinea che "l’uso di informazioni economiche e finanziarie acquisite impropriamente e destituite di fondamento, tali da turbare l’attività d’impresa e condizionare l’andamento dei mercati, è sanzionato dalla legge".

Alia intende "correggere" le informazioni snocciolate dal consigliere di minoranza, definite "fuorvianti e tali da recare pregiudizio alla società e al mercato". Per quanto riguarda le scelte contabili, Alia dichiara che "la modalità di iscrizione dei ricavi nel bilancio, con particolare riferimento a ciò che viene definito un ‘escamotage contabile’, è in linea con le pratiche comunemente adottate dai principali operatori nazionali nel settore dei servizi pubblici".

Alia si attiene scrupolosamente ai principi contabili internazionali IFRS per la redazione dei bilanci, che sono sottoposti a revisione contabile da parte di Price Waterhouse Coopers. Le norme di regolazione emanate da Arera, che attengono alla determinazione delle tariffe per gli utenti finali, non influenzano i criteri di redazione del bilancio aziendale.

Alia contesta la visione di Bambagioni sull’"indebitamento preoccupante", affermando che i dati relativi al 2023 e al 2024 mostrano una costante e significativa crescita della redditività del gruppo. Tutte le business unit, a partire dal settore ambiente, sono su un sentiero di efficienza operativa grazie a un piano di investimenti che ha realizzato e realizzerà infrastrutture rilevanti per la gestione ordinata dei servizi.

Il debito contratto dalla società è stato prevalentemente impiegato a finanziare tali opere, incrementando significativamente il valore patrimoniale degli asset gestiti dall’impresa. Tra il 2021 e il 2024 l’asset concessorio è aumentato da 210 milioni a 1,2 miliardi di euro. Nel periodo 2021-23, le principali multiutility italiane hanno registrato un rapporto tra debito e risultato lordo medio (Pfn/Ebitda) compreso tra 2,9x e 3,7x. Nello stesso periodo, il Gruppo ha registrato un coefficiente medio di 2,6x, ponendosi tra i best performer tra le utility italiane.