L’Empoli vuole la prima vittoria interna e anche dimostrare che sognare si può

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di Tommaso Carmignani

L’idea è di proseguire lungo la strada intrapresa. Perché questa è, senza ombra di dubbio, quella giusta. Non è soltanto un discorso legato alla classifica, quanto ai presupposti che l’hanno generata. L’Empoli, da accozzaglia di buoni giocatori come lo era un anno fa, si è finalmente scoperto squadra solida, compatta e organizzata. Merito di quel signore in panchina che si chiama Alessio Dionisi, ma guai a pensare di aver risolto d’un colpo tutti i problemi che avevano caratterizzato la scorsa stagione. Perché a dispetto dei sette punti in tre partite, fissare un obiettivo adesso sarebbe piuttosto prematuro. E cosi quella di oggi contro la Spal (ore 21, stadio "Castellani") diventa l’ennesima gara-esame di questo primo scorcio di campionato. Un esame reso ancor più interessante dalla presenza dall’altra parte del grande ex Pasquale Marino.

Il tecnico che a gennaio aveva illuso tutti sulla possibilità di portare l’Empoli alla conquista di un grande obiettivo ha cambiato casacca per sua scelta, anche se dopo la seconda parte di stagione post Covid aveva fatto poco per guadagnarsi la riconferma. La sua Spal è però un avversario ostico è temibile, specialmente se consideriamo che viene dalla categoria superiore e sulla carta avrebbe tutta l’intenzione di tornarci alla svelta. Come l’Empoli prima di lei rischia di pagare lo scotto con la categoria cadetta, più ostica e complicata rispetto a quella superiore, ma la presenza di una vecchia volpe come Marino è un gran bel vantaggio per gli estensi. Tecnicamente non è un avversario irreprensibile, ma ha ragione Dionisi quando dice che non sarà l’Empoli a partire favorito. I ferraresi hanno conquistato appena tre punti in tre partite, ma pensare ad una squadra non ancora rodata sarebbe un errore. Chi ha i mezzi che hanno loro può accendersi da un momento all’altro, ecco perché quella di oggi può diventare a tutti gli effetti una sfida trappola.

L’Empoli finora ha dimostrato di andare benissimo in trasferta, caratteristica che però si sposa molto bene anche con le formazioni di Marino. Sulla carta, quindi, il fatto di giocare al Castellani potrebbe anche non essere un vantaggio, ma dopo una sola partita disputata, peraltro contro la corazzata Monza, è presto per dire se quella di Dionisi sia o meno una squadra corsara. Quello che gli azzurri dovranno fare bene è confermare ciò che hanno mostrato anche col Pescara, cioè quella capacità di essere un gruppo solido e compatto sotto tutti i punti di vista. Rischiare poco dietro e sfruttare al massimo ogni occasione davanti: forse l’estetica non sarà l’arma migliore a disposizione di Romagnoli e soci, ma dopo aver inseguito a lungo certe chimere l’Empoli ha più che altro voglia di essere concreto. Un aspetto su cui finora la formazione di Dionisi non è davvero mai mancata.