REDAZIONE EMPOLI

Chievo, il ricorso è praticamente una certezza. Ma si può giocare il 27 aprile

Empoli-Chievo si giocherà? La risposta, certa al 99,99%, è sì. Il problema è capire quando. Perchè i piani della Lega, nel momento in cui il campionato è sospeso fino al 1° maggio, sono quelli di riprogrammare questa partita il 27 aprile sulla base delle indicazioni arrivate dal giudice sportivo, ma i veneti, che il lunedì di Pasquetta erano regolarmente presenti al Castellani per giocare un match che non è mai stato tolto dal cartellone, non sono cosi d’accordo nel volerla ripetere. E cosi, entro giovedì, potrebbero ufficializzare quello che in fondo è nell’aria da giorni, cioè un ricorso per chiedere la vittoria a tavolino. Una scelta, questa, che non sembra avere molte chance di andare in porto, visto che i precedenti, specie in serie "A", parlano chiaro: nel secondo grado della giustizia sportiva, cioè la Corte di appello, sia la Lazio che la Juventus hanno avuto torto. Nel momento in cui una squadra viene messa in quarantena dall’Asl (in quei casi si parlava di Torino e Napoli) non c’è motivo per cui debba perdere a tavolino. Quella di non presentarsi in campo non è una scelta, ma una necessità dettata da un organo superiore. L’Empoli si dice e si sente tranquillo, ma il punto in realtà è un altro: se il Chievo, che ha già presentato annuncio di reclamo, dovesse andare fino in fondo con il ricorso che tempi si avrebbero? E se ai veneti non bastasse l’eventuale pronunciamento del secondo grado di giudizio? Oppure, ancora: se la Corte di appello dovesse assegnare la vittoria a tavolino alla formazione di Aglietti? A quel punto sarebbe l’Empoli a fare ricorso. Il rischio, quindi, è che i tempi non collimino con l’idea della Lega e che il recupero possa slittare a maggio, quando il calendario sarà fittissimo. Esiste però un’ipotesi che potrebbe accorciare i tempi: la stessa Lega potrebbe infatti rigettare il ricorso e programmare la gara il 27 aprile.