Sos libero mercato: "Un momento critico per l’assenza di regole. Quale piano d’azione?"

L’associazione di categoria invita i candidati sindaco a riflettere. Due le domande fondamentali per capire il loro punto di vista. e conoscere in anticipo le idee per sostenere l’economia empolese. . . .

Sos libero mercato: "Un momento critico per l’assenza di regole. Quale piano d’azione?"

Sos libero mercato: "Un momento critico per l’assenza di regole. Quale piano d’azione?"

Dall’analisi di Confesercenti sulle difficoltà del commercio, la riflessione dei cinque candidati sindaco di Empoli che verrà pubblicata in forma integrale sul nostro portale www.lanazione.net/empoli. Ecco le risposte (candidati in ordine alfabetico) alla prima domanda posta dall’associazione di categoria.

SIMONE CAMPINOTI

"Il problema del commercio è frutto di una convergenza di problemi. Se per qualcuno non esistono regole, per altri ce ne sono anche troppe, ma ci sono anche responsabilità, ad esempio i negozi tradizionali che non sono mai riusicti a fare nemmeno gruppi di acquisto per essere più competitivi o a modificare i loro orari per venire incontro ai consumatori che non hanno tempo e alla fine comprano online, dove appunto non solo non esistono orari ma spesso si vende da paradisi fiscali con quindi meno costi. La soluzione non è una bacchetta magica, ma un percorso articolato dove ciascuno deve impegnarsi a fare cambiamenti, la ricetta è aggregazione, orari più vicini ai consumatori e servizi, studiando bene quelli che l’online non può dare... anche andando a erodere le nicchie di mercato. Chi sostiene ricette diverse, vende sogni".

MARIA GRAZIA MAESTRELLI

"La crisi del commercio nel centro di Empoli nasce con l’apertura di centri commerciali nelle vicinanze, avvenuta senza una gestione degli effetti da parte delle passate amministrazioni. L’avvento del commercio online ha ulteriormente accentuato questa situazione. Per rivitalizzare il centro di Empoli, è necessario ridare priorità ai negozi di vicinato rispetto ai grandi centri commerciali. Attualmente, il centro è dominato da bar, ristoranti e gelaterie, che occupano ampie superfici e limitano lo spazio per il passeggio e la visibilità dei negozi. Per incentivare le persone a visitare il centro e fare acquisti, è certamente essenziale realizzare eventi ma si deve ridurre le aperture festive e i lunghi orari. Inoltre, è importante valutare la possibilità di regolamentare l’uso degli spazi pubblici, specialmente per quanto riguarda l’eccessiva presenza di dehors, che ostacolano il passaggio dei pedoni e delle auto nelle vie vicine. La nostra proposta per sostenere il commercio locale comprende l’implementazione di fondi di compensazione gestiti dall’amministrazione comunale, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale, il costo degli affitti e incentivare gli imprenditori, soprattutto i giovani under 35. È fondamentale coinvolgere e valorizzare le periferie, rendendo il commercio di vicinato una priorità. Serve un approccio multifattoriale".

ALESSIO MANTELLASSI

"Premesso che l’amministrazione comunale non ha dirette competenze in materia di regolamentazione del commercio, ritengo che l’eccessiva liberalizzazione del settore, realizzata a livello nazionale in questi anni, abbia influito in modo negativo sul commercio, soprattutto nei centri storici. L’amministrazione non può, per legge, introdurre regole per pianificare le aperture. Può intervenire, in caso di problemi di ordine pubblico, nel limitare alcune attività. Ritengo fondamentale la relazione fra associazioni di categoria e associazioni territoriali nel programmare e progettare insieme le politiche per il commercio".

LEONARDO MASI

"Purtroppo le famose lenzuolate di Bersani non hanno prodotto l’effetto sperato e anzi, con il passare degli anni, hanno depauperato il settore del commercio, favorendo nei fatti soltanto la grande distribuzione. Era scontato che la deregolamentazione delle licenze e il libero mercato non avrebbero portato i risultati sperati. Il mercato non è qualcosa di astratto, che si può affrontare ideologicamente. Siamo noi, le nostre scelte, i nostri consumi, le nostre sensibilità ambientali e, non ultima, la pubblica amministrazione tramite i suoi poteri impositivi in alcuni settori, che determinano il mercato. È compito degli amministratori, nel rispetto delle leggi di settore, impegnarsi per favorire un equilibrio tra i vari soggetti protagonisti. Il Comune può intervenire sugli orari di apertura, sul cambio di destinazione d’uso, vigilare sulle nuove aperture".

ANDREA POGGIANTI

"Innanzitutto ricordo che l’approvazione del Regolamento sulle botteghe storiche in consiglio comunale, dopo quattro anni di lavoro, è stata frutto di un’iniziativa del centrodestra da me guidato e a mia prima firma. Tra le azioni concrete del mio programma c’è l’istituzione di un vincolo storico per valorizzare e premiare i negozi di vicinato che hanno una storicità rispetto al tessuto artigianale empolese, anche con una modifica delle norme per facilitare il cambio della destinazione d’uso dei fondi tra commerciale e artigianale, nonché attraverso l’incentivazione ai temporary shop sia nel centro che nelle frazioni, prevedendo sgravi fiscali soprattutto per la Tari al fine di renderli stabili. Riteniamo utile inoltre la creazione di un apposito comitato degli esercenti per il confronto con il Comune e le associazioni di categoria rispetto alle loro esigenze".