Scandalo keu: il caso oggi in aula. Empoli parte civile, Santa Croce no

L’inchiesta della magistratura antimafia arriva davanti al giudice di Firenze per l’udienza preliminare. Sono 24 le persone che, a vario titolo, rischiano di finire a processo nell’inchiesta delle terre avvelenate.

Arriva oggi in tribunale a Firenze lo scandalo keu. Inizia l’udienza preliminare e fra le prime questioni ci saranno le costituzioni delle parti civili. Ci cono Comuni che chiederanno di essere ammessi. Come Empoli. E Comuni che hanno deciso di attendere, come Santa Croce. Anche se l’ufficio legale del Comune – spiega una nota – "è pronto ad agire nei confronti degli imputati in sede civile nel momento in cui dovesse emergere la sussistenza di danni comprovabili".

La decisione è contenuta in una delibera votata all’unanimità, con l’eccezione della sindaca Giulia Deidda che, indagata dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta Keu, non era presente. Le ragioni? "Diversamente da altri enti locali, il Comune di Santa Croce non risulta aver subito danni materiali come conseguenza dei reati contestati agli imputati e dalle indagini non sono stati identificati siti potenzialmente contaminati sul territorio comunale". Una scelta già al centro di polemiche. "In realtà, la costituzione di parte civile sarebbe servita per far capire che qualcosa è cambiato e che il Comune di Santa Croce – attacca l’Unione Inquilini del Valdarno – si erge sopra certe bassezze, ma invece in maniera “pseudofurbesca” è stato rinviato tutto alle calende greche".

Sono 13 i siti individuati dalle indagini in Toscana, nei quali il Keu sarebbe finito a tonnellate, per riempimenti stradali nonostante – per l’accusa – non ne fosse consentita tale modalità di recupero perché avrebbe potuto rilasciare nel suolo e nelle acque sotterranee significative concentrazioni di metalli pesanti. Tra questi il sottostrada della Sr 429 a Empoli. La prima udienza dovrà affrontare, appunto, questioni preliminari e – non è escluso – la eventuale richiesta di riti alternativi. Un rosario di reati quelli che, a vario titolo, vengono contestati: associazione per delinquere finalizzata alle attività organizzate di traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale, corruzione in materia elettorale e di indebita erogazione di fondi pubblici danni della pubblica amministrazione, falso e impedimento del controllo da parte degli organi amministrativi e giudiziari.

Questi i soggetti che, a vario titolo e con posizioni diverse, rischiano il processo: per il filone di Santa Croce, Alessandro Francioni, Franco Donati, Nicola Andreanini, Silvia Rigatti, Lorenzo Mancini, Cristina Brogi, Antonio Lasi, Fabrizio Veridiani, Aldo Gliozzi, Maila Famiglietti, Alberto Benedetti, Giulia Deidda, Edo Bernini, Ledo Gori, Andrea Pieroni, Francesco e Manuel Lerose, Annamaria Faragò. Per il filone aretino Claudio Tavanti, Claudio Guadagnoli, Luca Benvenuti, Claudio Fagioli, Mario Guidelli, Francesca Tartamella.

Carlo Baroni