
Viola Ardone, una dei vincitori della 71esima edizione del Premio letterario Pozzale Luigi Russo. La premiazione si terrà sabato prossimo a Empoli
EMPOLI
Tutto pronto a Empoli per la consegna della settantunesima edizione del "Premio letterario Pozzale Luigi Russo". L’appuntamento è per sabato prossimo alle 18 nella Sala Maggiore della biblioteca comunale Fucini con ingresso libero. I protagonisti della serata saranno naturalmente i tre vincitori Viola Ardone, Sergio Zatti e Paolo Pecere che si racconteranno attraverso le pagine dei loro libri, grazie alla guida del giornalista e presentatore Andrea Marotta. La cerimonia sarà arricchita e accompagnata da intermezzi musicali, visivi e danzanti con Adriana Zamboni e Vania Pucci, una performance a cura di Asd Harmonia L’art de la Dance di Empoli con la partecipazione a cura di Empoli Jazz di Barbara Casini cantante, chitarrista e cantautrice che da oltre quaranta anni si dedica allo studio e alla diffusione della musica popolare brasiliana, della quale è considerata una vera e propria ambasciatrice. Successivamente, al circolo Arci Pozzale, in via Sottopoggio per San Donato nell’omonima frazione alle porte di Empoli, si svolgerà la cena di gala (per partecipare è obbligatoria la prenotazione da effettuare telefonando ai numeri 0571 924879 o 338 3816496). Per quanto riguarda i libri vincitori sono "Grande meraviglia" di Viola Ardone, che completa un’ideale trilogia del Novecento iniziata con "Il treno dei bambini" e proseguita con "Oliva Denaro". Un romanzo di formazione, in cui il legame di una ragazzina con l’uomo che decide di liberarla rivela il bisogno tutto umano di essere riconosciuti dall’altro, per sentire di esistere. Poi c’è "Il narratore postumo" di Sergio Zatti, una riflessione sulla storia dell’io in letteratura e sulle forme e le strategie dell’autorappresentazione. Infine abbiamo "Il senso della natura" di Paolo Pecere, dove l’autore esplora il bisogno di una visione del futuro che immagini altri modi di percepire la natura, e di un recupero della nostra memoria biologica che ci faccia avvertire l’unione indissolubile, vivente, organica e inorganica di tutto ciò che esiste sulla Terra.