REDAZIONE EMPOLI

Molière a teatro. Arriva a Castello grazie a Decaro

Una fuga verso Parigi con ’L’Avaro immaginario’ . Appuntamento stasera sul palco di piazza Gramsci.

Enzo Decaro sulla scena de ’L’Avaro immaginario’, spettacolo in programma stasera alle 21 al Teatro del Popolo di Castelfiorentino

Enzo Decaro sulla scena de ’L’Avaro immaginario’, spettacolo in programma stasera alle 21 al Teatro del Popolo di Castelfiorentino

CASTELFIORENTINO

Il sipario del Teatro del Polo di Castelfiorentino torna ad aprirsi per la nuova stagione di prosa. Dopo Emiliano Solfrizzi e Carlotta Natoli, stasera alle 21 a salire sul palco di piazza Gramsci sarà Enzo Decaro in ’L’Avaro immaginario’ di Molière/Peppino e Luigi De Filippo, adattamento e regia di Enzo Decaro, con Enzo Decaro, Nunzia Schiano e con La Compagnia Luigi De Filippo composta da Luigi Bignone, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Massimo Pagano, Fabiana Russo e Ingrid Sansone. Sette quadri, un prologo e un epilogo. Questa produzione de I due della città del sole è un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, ma non soltanto.

È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre, epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo ’quel’ tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia, che è poi anche la sua compagnia viaggiante di teatranti: è la tipica "carretta dei comici" tanto cara sia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma anche una fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i protagonisti a cimentarsi in un avventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza. Lungo il percorso, quando "la Compagnia" arriva nei pressi di un centro abitato, di un mercato o di un assembramento di persone, ecco che il "carrello viaggiante" diventa palcoscenico e "si fa il Teatro". E col "teatro" si riesce anche a mangiare, quasi sempre. Infatti, grazie agli stratagemmi di tutti i componenti della famiglia teatrale, si rimedia il pasto quotidiano o qualche misera offerta in monete o, più spesso, qualche pezzo di animale già cucinato offerto come compenso della esibizione sul palco-carretto, manco a dirlo, delle opere di Molière (’L’Avaro’ e il ’Malato Immaginario’ sono i cavalli di battaglia di cui vengono proposti i momenti salienti, opportunamente adattato al luogo e agli astanti).