Le elezioni in Toscana, tutto quello che ci svelano gli indecisi

L'editoriale della direttrice de La Nazione

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

La direttrice de La Nazione Agnese Pini

Firenze, 9 agosto 2020 - Ma allora la Toscana è davvero contendibile? Ecco la domanda che ho sentito fare di più nell’ultima settimana, tanto da persone autorevoli in materia politica quanto da outsider, tanto da uomini e donne di destra quanto di sinistra, e con voci ora preoccupate ora trepidanti a seconda del colore d’appartenenza. Il tema amletico è ovviamente quello elettorale, ed è chiaro che a un mese e spiccioli dalla data del voto il dubbio assuma un peso sempre più concreto e ansiogeno, perfino nelle ore pigre e sudate delle ferie d’agosto: è dunque contendibile, in questo 2020, la roccaforte rossa? In altre parole: potrebbe la destra fare il colpaccio che da 50 anni non le è mai riuscito?

Se i superstiziosi si rivolgono ai tarocchi, la politica da sempre si affida ai sondaggi: in questi giorni ne sono stati diffusi, e talvolta pubblicati sui giornali, dei più svariati. Annoto solo i clamorosi: da quello (poi smentito dallo stesso Pd che ne era stato indicato come il presunto committente) che avrebbe vaticinato un sorprendente sorpasso del centrodestra, a quello richiesto da Italia Viva che dà l’aspirante governatore Eugenio Giani avanti di ben sei punti rispetto alla competitor Susanna Ceccardi, a un’altra indagine ordinata in quota Dem (e targata Quorum/YouTrend) che fissa all’11% la forchetta fra i due candidati, con Giani in vantaggio.

A dare i numeri si rischia di perdersi, e allora in questa selva di risultati contraddittori c’è solo un dato che davvero vale la pena analizzare, perché è l’unico a tornare sempre uguale in tutte le ricerche statistiche sul tema elezioni: è la percentuale dei “non so”. Un 40% (poco di più, poco di meno) che risulta pesante come un macigno e che ci racconta le uniche due verità al momento davvero commentabili delle prossime Regionali. La prima: al di là dei sondaggi, un numero tanto importante di indecisi determinerà inevitabilmente il risultato finale, un po’ come nel gennaio scorso è accaduto nella vicina Emilia. La seconda: questa politica ha davvero fatto il suo tempo, non piace, non convince, non scalda i cuori. E adesso che anche la stagione dell’antipolitica è andata fuori moda, all’orizzonte resta solo una stanca calma piatta. Come questo mare d’agosto.