LUIGI CAROPPO
Editoriale
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Tre clamorosi casi toscani. A caccia di brandelli di verità

I resti del Moby Prince

I resti del Moby Prince

Se ci dobbiamo affidare ai politici per elemosinare brandelli di verità non siamo messi molto bene. Dobbiamo dircelo con estrema chiarezza. Eppure per tre casi che affondano le radici nei misteri e nelle tragedie della Toscana dovremmo affidarci a commissioni parlamentari. Obiettivo: cercare di squarciare ancora il nebbione che si è alzato intorno a vicende che hanno caratterizzato il nostro tessuto, fatto versare laghi di lacrime, alimentato polemiche. Laddove la giustizia si è fermata o, al momento, non è arrivata, ci provano i parlamentari. E spesso le commissioni finora al lavoro hanno offerto nuove visioni, messo sul tavolo tracce interessanti, ascoltato testimonianze diverse.

La legislatura in corso vedrà al lavoro commissioni dedicate a tre casi giudiziari clamorosi (proprio perché hanno fatto molto parlare di loro): sulle violenze e sugli abusi nella comunità ’Il Forteto’ del Mugello, sulla Moby Prince e sulle sue vittime, su David Rossi e la sua morte dopo essere precipitato dal suo ufficio del Monte dei Paschi di Siena.

I parlamentari di ogni schieramento hanno trovato l’intesa e presto inizieranno le audizioni. Le commissioni sono composte da numerosi politici toscani e anche ciò è confortante perché conoscono da vicino i casi. Si tratta di nuove commissioni che vengono dopo altri lavori nelle precedenti legislature. Sia la prima e seconda commissione sul Moby sia la prima su Rossi hanno portato all’attenzione pubblica aspetti particolarmente interessanti per saperne di più, mentre la recente commissione sul Forteto non è arrivata a una relazione conclusiva.

Ci aspettiamo lavori efficaci e approfonditi dalle tre nuove commissioni, senza pregiudizi (come già dimostrato) e con un lavoro di squadra. Non chiediamo ai parlamentari di diventare investigatori specializzati, ma di operare nell’interesse comune, per il diritto di tutti. Quello di sapere e di cancellare, se possibile, i dubbi. Perché solo un senso di giustizia, almeno percepito, seppur attraverso i lavori parlamentari, può contribuire a lenire il dolore profondo che le tre vicende si porteranno dietro per sempre.