L'attualità delle "Confessioni" di Agostino da Ippona

Venerdì prossimo alle 17,45 Ugo De Vita legge e interpreta alcune pagine scelte dal grande classico della Cristianità, con uno spettacolo ad ingresso libero nella Sala S. Aleramo della Biblioteca delle Oblate di Firenze

Agostino da Ippona

Agostino da Ippona

Firenze, 7 maggio 2024 – Sarà l’attore, autore e docente universitario Ugo De Vita ad interpretare le “Confessioni “ di Agostino da Ippona, venerdì prossimo nella Biblioteca delle Oblate, alle 17,45. L’evento sarà liberamente aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti “Non vi è testo di maggiore suggestione, tra spiritualità e filosofia – è il commento di De Vita -, e più intenso e mirabile delle “Confessioni” di Agostino da Ippona, un classico che esprime Fede e bellezza. Nel corso dello spettacolo leggerò e racconterò pagine scelte, con brevi intermezzi di musica barocca, eseguiti dall’eccellente flautista fiorentino Filippo Mannucci. Il testo – continua l’attore – fu scritto tra il 397 e il 398 d. C. Stiamo parlando di qualcosa di straordinario, in cui la forma vocativa è diretta, l’espressione retorica di assoluto pregio ed il Santo si rivolge direttamente al Signore. Una “lingua” quella del Agostino da Ippona, che parla al cuore, usando una parola che affascina al punto da “stordire” colui che ascolta. La fede e il senso dello “smarrimento” – conclude De Vita -, sono al nucleo, non solo della conversione ma delle tensioni e delle apprensioni umane nella lotta contro il “Nemico” e le tentazioni. Tutto questo e altro ancora attraversa l’intera opera. Agostino è la “pecorella smarrita”, l’uomo “nudo”, dinanzi al tremore dell’animo ed ecco che “diradate le nubi”, lo Spirito Santo lo conduce al Signore. Una conversione che avvicina quella di Paolo da Tarso, l’apostolo dei Gentili, uccisore di Stefano primo martire, “illuminato” dal Padre sulla via di Damasco.” Ugo De Vita, tra le voci più belle del teatro italiano con alle spalle collaborazioni di doppiaggio in oltre quaranta anni di lavoro, in Rai, Mediaset e per il cinema, sceglie anche stavolta un testo complesso. Professor De Vita, come si possono proporre oggi le parole di questo classico della Cristianità? “Penso che sia giusto riprendere intimità e desiderio di bellezza, quali espressioni di fede. Ci lavorai una ventina di anni fa e lo sottoposi all’attenzione di Padre Lombardi, mio Direttore a Radio Vaticana e poi a Papa Benedetto XVI: fu una esperienza splendida. La parola di Agostino infiamma i cuori. L’idea è quella di fare che questi quaranta minuti siano un “abbraccio”. Occorre oggi come nel passato guardare oltre il proprio interesse e la logica del profitto e Agostino e le sue confessioni ci indicano la strada dell’amore.” Appuntamento dunque a venerdì prossimo nella Sala “S. Aleramo” della Biblioteca delle Oblate, ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Caterina Ceccuti