Siccità: la grande sete attanaglia la costa nord della Toscana. Ecco le zone più a rischio

Allarmante il quadro dell'Autorità idrica toscana: "lo scenario odierno è come se fosse quello di metà agosto"

Siccità, le zone più a rischio in Toscana

Siccità, le zone più a rischio in Toscana

Firenze, 15 luglio 2022 - La grande sete della costa nord. È allerta massima per lo stato dell’alveo del fiume Serchio che non alimenta i pozzi di una falda acquifera molto importante, che da sola serve in buona parte le città di Lucca, Pisa e Livorno. L’Autorità idrica toscana mostra una mappa in cui le zone rosse si concentrano a Carrara, Massa, Aulla, Barga e Borgo a Mozzano.

“Al 30 giugno la situazione era severa ed oggi è possibile confermare la gravità della situazione idrica in Toscana”, si legge nella nota dell’Autorità.

La realtà ci dice che “lo scenario odierno è come se fosse quello di metà agosto”. Il livello delle falde “non è buono”. “L’obiettivo è cercare di evitare i razionamenti di acqua potabile - prosegue la nota -. Invitiamo i comuni che ancora non l’hanno fatto ad adottare ordinanze contro lo spreco di acqua potabile”.

Intanto, a Palazzo Strozzi Sacrati si è riunita per la seconda volta la cabina di regia sulla siccità, con l’obiettivo di semplificare e snellire la realizzazione di nuovi invasi, da un punto di vista normativo e procedurale. All’incontro di oggi, oltre ai rappresentati dei settori regionali coinvolti (ambiente, protezione civile, agricoltura, infrastrutture e urbanistica), ad Ait, Anbi e Eaut, sono stati invitati anche quelli delle categorie agricole ovvero Confagricoltori, Coldiretti e CIA, oltre a Cispel. Insieme al presidente Eugenio Giani è intervenuta anche l’assessora all'ambiente Monia Monni.

“Anzitutto – ha detto Giani - vogliamo arrivare quanto prima ad un quadro dei danni che la siccità ha causato e sta causando, in modo da inoltrare al governo la richiesta di emergenza nazionale. In secondo luogo vogliamo arrivare a delle procedure che, al di là del momento attuale, ci permettano di realizzare il maggior numero di laghi, laghetti e invasi e salvaguardare quelli già esistenti. Dobbiamo sburocratizzare il sistema di leggi e regolamenti per consentire al pubblico e al privato di arrivare ad opere che potranno rivelarsi preziose in periodi di siccità. Infine, vogliamo individuare i siti dove ricavare da subito spazi di raccolta di acqua da utilizzare nei momenti di necessità. Il confronto è stato positivo ed insieme alle categorie agricole ci riuniremo per individuare gli interventi strategici”.