Green pass: come sarà quello italiano e a cosa servirà. Attesa per le decisioni

Entro mercoledì 21 luglio potrebbe arrivare il nuovo decreto anti-Covid. Italia divisa. Tra le ipotesi sul tavolo: green pass obbligatorio per discoteche, ristoranti al chiuso, palestre, supermercati

Il Green Pass: come ottenerlo

Il Green Pass: come ottenerlo

Roma, 19 luglio 2021 – La decisione sul green pass arriverà probabilmente entro il 21 luglio. Per il nuovo decreto anti-Covid il governo infatti attende le indicazioni del Comitato tecnico scientifico e della cabina di regia, che si riunirà martedì. Il dibattito, che resta acceso tra favorevoli e contrari, è stato aperto sulla scia dei provvedimenti emanati in Francia dal presidente Emannuel Macron.

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Le ipotesi

Sul tavolo del governo le ipotesi sono quelle di rendere la certificazione verde (cioè l'attestazione di vaccinazione completa, anche con la seconda dose, guarigione o tampone negativo effettuato nelle precedenti 48 ore) obbligatoria per entrare nelle discoteche e nei ristoranti al chiuso. Il green pass potrebbe essere reso obbligatorio anche per l'ingresso in piscine, palestre, stadi, concerti, supermercati e per salire a bordo dei mezzi pubblici. Si valuta anche l'obbligatorietà per i docenti in presenza.

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L'infettivologo Bassetti

Con il 30-35% della popolazione italiana ancora non vaccinata far usare i mezzi pubblici solo con il green pass equivale a mettere l'obbligo per vaccinarsi. Il green pass ha senso per salire su un treno, un aereo, un cinema, per andare al teatro e al ristorante al chiuso o allo stadio. Ma sulla metro e sul bus ha più senso decidere di imporre l'obbligo, perché il messaggio a chi non è vaccinato è 'stare a casa'. Lo ha detto all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, primario di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, commentando la proposta del consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, di usare il green pass anche sui mezzi pubblici. Se la proposta di Ricciardi "vuole essere uno stimolo provocatorio per far vaccinare, è una proposta che posso anche condividere", aggiunge Bassetti.

Gli schieramenti politici

Se Pd ed Italia Viva, pur con diverse sfumature, si dicono a favore dell'utilizzo della certificazione, così come parte di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia restano contrarie parlando di limitazioni della libertà personale e di impresa. A fronte della ripresa dei contagi, soprattutto tra le fasce di età più giovani, anche per effetto della variante Delta, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha invitato a prendere in considerazione l'utilizzo del green pass per "i grandi eventi come stadi, concerti", sottolineando che "diventa sempre più difficile il suo utilizzo per assembramenti più piccoli”, in quanto “non abbiamo un'equità di accesso al vaccino".

I favorevoli

L'ex premier Matteo Renzi si è espresso per il sì al green pass, anche per i trasporti. “Se dobbiamo tornare in 'zona rossa', ci vada chi non è vaccinato. E' l'unica strada per evitare l'obbligatorietà del vaccino". Un'ipotesi sposata invece dal segretario Pd, Enrico Letta, che ieri sera chiudendo la Festa de L'Unità a Testaccio ha ribadito: "Sono tra i favorevoli all'obbligo vaccinale. Non è una cosa che non esiste, ci sono già degli obblighi vaccinali. Non stiamo inventando una cosa nuova. Dopo quello che è avvenuto in questo anno e mezzo, mi chiedo cos'altro dobbiamo aspettare".

I contrari

"Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15enni e i 18enni. Chi parla di green pass già per quest'estate per i nostri figli fa un danno enorme a loro e al sistema Italia, perché nessun ventenne avrà la seconda dose ben che vada prima dell'autunno", la dichiarazione del segretario della Lega Matteo Salvini. Sulla stessa linea Giorgia Meloni che ha ribadito la sua netta contrarietà. "L'obbligo vaccinale allontana ancora di più - ha detto la leader di Fratelli d'Italia - oltre che devastare la nostra economia, sarebbe una scelta liberticida e inutile. Non è un tema ideologico, ma mi pare che si stia affrontando così. Noi dobbiamo favorire la campagna vaccinale e per farlo serve una campagna trasparente e serietà, che è mancata in tutta questa vicenda".

Le proteste a Mentone

Intanto, nel centro di Mentone, ultima città prima del confine italo-francese di Ventimiglia, si è svolta una manifestazione contro il green pass. «Mon corps mon choix» (il mio corpo, la mia scelta), e «No au pass sanitaire, libre choix» (non al pass sanitario, libera scelta) alcuni degli slogan mostrati nel corso della protesta. Circa centocinquanta manifestanti hanno sfilato sul lungomare e si sono recati anche davanti al municipio, per rivendicare i propri diritti.

I ristoratori pronti a manifestare

Dopo Tni Italia, anche 'Io Apro' si dice pronta a protestare a Roma se il green pass sarà reso obbligatorio per entrare nei ristoranti. “Inserire il green pass, oltre che una limitazione inaccettabile dell'individuo, andrebbe a creare a tutte le categorie coinvolte un danno economico incredibile”, lo ha detto Umberto Carriera, uno dei fondatori del movimento 'Io Apro'. “Sono ad oggi circa venti milioni le persone che hanno scelto di non vaccinarsi, e non sarà di certo l'inserimento della carta verde covid a fargli cambiare idea. Piuttosto – conclude - si cominci ad investire sui trasporti in vista delle riaperture delle scuole e ad accelerare l'approvazione del decreto sostegni bis”.