Droga, alcol e cazzotti: polveriera stazione. Controllori agli accessi del maxi parcheggio

Spaccio e risse a ogni ora, i pusher al ’lavoro’ nel park sotterraneo: "La gente ha paura quando lascia l’auto". Vigilanza raddoppiata

Bivacchi alla stazione di Santa Maria Novella

Bivacchi alla stazione di Santa Maria Novella

Firenze, 3 agosto 2021 - Il crack è una droga fatta di cristalli di coca. Si fuma con una cannuccia infilata in una bottiglietta. E’ una bomba, pare. Scatena paraonie, schizofrenie, violenza. Intorno a Santa Maria Novella se lo fanno dappertutto. Alle scalette, sulla rampa del parcheggio, infrattati tra la macchine dei pendolari. Sono in centinaia con gli occhi fuori dalle orbite.

Ragazzi nordafricani perlopiù, poi nigeriani, latinos, pure parecchi fiorentini. C’è anche chi si buca e butta siringhe e sangue dove capita. L’eroina è tornata al galoppo. E poi c’è chi tracanna vinaccio rosso in cartone dalle dieci di mattina fiono a sera, arrampicato sugli scalini che vanno dalla fermata della tramvia al salone d’accesso della stazione o sdraiato sull’erba secca. "C’è gente fuori di testa, sono le stesse facce che qualche mese fa si vedevano alle Cascine; da quando lì si sono messi a fare i controlli si sono spostati tutti" ci raccontano in Santa Maria Novella.

Domenica mattina una manciata di turisti scesi dai treni se la sono data a gambe tempo zero perché c’erano una decina di ragazzi che si stavano schiantando bottiglie e biciclette in faccia all’ingresso della galleria commerciale della stazione, lato capolinea della linea 1. Ma è il parcheggione da quattro piani, 600 posti grossomodo e un traffico di 3-4mila macchine al giorno il vero buco nero della zona, il tappeto sotto cui si nasconde la faccia più sporca della stazione.

Là sotto si spaccia che è un piacere, ci si buca senza problemi magari appoggiati al cofano di un’auto. Si beve, si taglieggia, si spaventa chi parcheggia. Non è mai stato chiaro di chi sia la competenza del controllo dell’area esterna che insiste sul park sotterrano, fatto sta che Firenze Parcheggi in questi giorni ha stabilito che così non si può più andare avanti, ha aperto il portafogli e ’assoldato’ alcuni robusti ragazzi incaricati di controllare chi ha titolo di scendere nei sotterranei per prendere la macchina o una bici e chi invece non lo ha.

"Abbiamo fatto un sacrificio economico non indifferente ma la situazione lo richiedeva" spiega l’amministratore delegato di Firenze Parcheggi Carlo Bevilacqua. "Purtroppo – aggiunge – intorno alla stazione i problemi si stanno moltiplicando. Ci sono casi di spaccio, di consumo di droga. C’è il problema della rampa del parcheggio che viene usata ogni giorno come una latrina. Insomma per noi è inaccettabile che il parcheggio della stazione centrale di Firenze sia sotto assedio, non possiamo permetterci di dare questo biglietto da visita a chi arriva in città e perciò abbiamo cercato di arginare il problema con dei controllori a presidio dei principali accessi dell’area". Quanto durerà? "Siamo appena partiti, siamo in fase sperimentale. Se la cosa dovesse funzionare bene ovviamente andremo avanti".

Solo nella giornata di domenica, primo giorno del servizio, una cinquantina di persone che non avevano titolo per accedere al parcheggio sono state bloccate. Buona la prima, dunque. Anche se il problema – per l’area di Santa Maria Novella – indubbiamente resta. Ma a correre ai ripari, in questa prospettiva, non spetterà ovviamente più alla società che gestisce gli spazi di sosta a Firenze.