Uccise la moglie a bastonate, condanna definitiva al dermatologo dei vip

La Cassazione conferma la condanna per il dermatologo fiorentino Matteo Cagnoni. La famiglia della vittima risarcita con quattro milioni di euro

I coniugi Cagnoni

I coniugi Cagnoni

Firenze, 28 gennaio 2021 - Tutto cominciò con una precipitosa fuga da Ravenna, teatro dell’omicidio, a Firenze, nella villa del babbo e dov’era cresciuto nella bambagia, Matteo Cagnoni. E tutto è finito oggi, con la conferma della condanna, definitiva, all’ergast olo, con l’aggravante della premeditazione e della crudeltà. 

Il dermatologo dei vip ha ucciso la bella moglie, Giulia Ballestri, 39 anni, per non andare incontro alla vergogna di quell’amore da copertina che finiva, al fallimento di una relazione che sarebbe stato anche il suo. La Cassazione ha scritto nel tardo pomeriggio di ieri la parola fine al caso, e anche ai tentativi, pure maldestri, di scrivere un finale diverso alla storia di questo delitto atroce, consumatosi il 16 settembre del 2016 in una villa disabitata dei Cagnoni.

Qui Giulia, madre di tre figli, fu finita a bastonate. Fu lasciata agonizzante nel buio, mentre il dermatologo, 55 anni, partiva per Firenze, dove sarà arrestato dalla squadra mobile dopo un rocambolesco tentativo di non farsi trovare nella villa sulla Bolognese del padre Mario, ex primario dell’ospedale di Careggi, oggi 90enne.

Nell’udienza di ieri, il procuratore generale presso la Suprema Corte, Marco Dall’Olio, aveva chiesto la conferma della condanna emessa il 26 settembre del 2019 dalla corte d’appello di Bologna. Ergastolo, com’era stato in primo grado a Ravenna. E’ come è stato ribadito.

Secondo i giudici che avevano motivato la loro sentenza, Cagnoni ha una "personalità fortemente narcisistica, molto legato al suo apparire perfetto nella società altolocata" di Ravenna, città della quale era originaria la sua famiglia anche se lui era fiorentino. Quando la moglie "manifesta l’intenzione di separarsi" - hanno scritto nel loro verdetto i magistrati della Corte di Assise di Appello di Bologna - lui decide di "cancellarla dalla faccia della terra piuttosto che lasciarla andare". Di recente, tramite la mediazione del padre dell’imputato, le parti civili hanno ricevuto un risarcimento di 4milioni di euro, dopo che la magistratura aveva messo sotto sequestro tutte le quote immobiliari dei beni di Matteo Cagnoni.

Così i familiari di Giulia Ballestri - i genitori, il fratello e i tre figli minori - hanno revocato la costituzione di parte civile insieme al Comune di Ravenna e a tre associazioni che si battono contro la violenza di genere. In Cassazione, i legali di Cagnoni avevano tentato la carta della perizia psichiatrica, da disporre nel contesto di un nuovo processo di Corte d’Appello ritenendo che il disturbo narcisistico accertato dai propri consulenti potesse aver determinato, quel triste e tragico venerdì mattina, un vizio parziale di mente che avrebbe reso Cagnoni parzialmente incapace di intendere e volere. Non essendo i giudici degli esperti, chiedeva che medici incaricati potessero accertare tutto ciò, per scongiurare ogni ragionevole dubbio al riguardo, di prima decretare in via definitiva il carcere a vita. Una strategia che non aveva pagato neppure al processo di appello.