Amici animali. La donna che sussurra ai cavalli

Un rifugio per ex trottatori scartati per anzianità o problemi fisici. Samanta e il suo Nibbio alato

Runner Pride

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Firenze, 19 febbraio 2020 -  Trionf Vol si era spezzato in due una gamba durante la corsa in ippodromo. Oggi, dopo sei mesi di degenza con dei ferri infilati nella gamba, poi altri sei mesi con un gesso, è vivo. E’ vivo con una gamba un po’ diversa ma sia per l’equipe medica che per la natura stessa è un vero miracolo. Vento Barocco aveva un gomito gravemente fratturato a nemmeno due anni di età. Anche lui adesso è vivo e sta bene. Questi sono solo due dei tanti cavalli ritirati dal trotto che vivono tranquilli in un rifugio a Galleno, il Nibbio alato, (zona Fucecchio, provincia di Firenze) accuditi da Samanta Catastini - laureata in lingue, diplomata operatrice etologica, scrittrice per la causa animale e catsitter - che ha deciso di dedicare la sua vita ai cavalli. "E’ ovvio che per la mentalità vigente due cavalli del genere siano un peso - dice Samanta riferendosi a Trionf Vol e e Vento Barocco - per me sono il mio fiore all’occhiello. Vedere la felicità di chi ha affrontato la morte e l’ha sconfitta non ha prezzo".  

Quando è nato il tuo rifugio per cavalli? "La storia del rifugio risale a oltre sei anni fa, il mio operato nel mondo della salvezza equina da oltre dieci anni. Ad oggi il rifugio conta 13 cavalli; 10 trottatori, una maremmana, un purosangue inglese e una mezzosangue. Tre di loro sono trottatori che hanno segnato la storia in pista. Grazie all’arrivo di Geresto Dei ho deciso di tenere con me i cavalli che presentavano problemi di usura agli arti".  

Questi cavalli trovano adozione? "Ancora oggi, benché gli animalisti siano in prima linea per i diritti anche degli equidi, purtroppo risulta sempre difficile trovare adozioni del cuore, ossia a non uso. Questa è la mia battaglia personale che porto avanti con determinazione perché è inutile schierarsi contro qualsiasi sfruttamento equino se poi non si agisce vedendo il cavallo come un compagno e non come un mezzo di divertimento. Ciò significa non condannare le fattrici al macello dopo aver dato tanto in pista o in altre discipline equestri, poi aver riprodotto per poi diventare un ingombro da anziane. Lo stesso i castroni (cavalli castrati, ndr) non buoni a continuare le attività. Tutti quei cavalli insomma che da anziani o da giovani con problemi fisici vengono accantonati perché costano e non si usano". "ll mio rifugio vuole dare questo messaggio - conclude Samanta -. Io non smetto di sperare in un futuro pieno di amore verso questi esseri. Io mi considero solo la loro custode".

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