
I superstiti liberati dal campo di concentramento
Firenze, 27 gennaio 2022 - Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono presso la città polacca di Auschwitz scoprendo il tristemente noto campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti.
Le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, venne indicata come data ufficiale agli stati membri dell’Onu. In Italia il Giorno della Memoria venne istituito con la legge 211 del 20 luglio 2000, e ogni anno viene celebrato per non dimenticare mai l’atroce e assurdo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, i deportati nei campi di concentramento, la loro prigionia e la loro morte. E anche per tenere sempre viva la memoria di quanti si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati e salvato vite umane. La data è stata scelta, come ricorda la legge stessa, quale anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
“Sono stata espulsa da scuola quando avevo otto anni, per la sola colpa di essere ebrea” – ricorda Liliana Segre, testimone della Shoah, senatrice a vita. “Dai vagoni piombati saliva un coro di urla, di richiami, di implorazioni: nessuno ascoltava. Mi stringevo a papà che era distrutto, pallido, gli occhi cerchiati di rosso di chi non dorme da giorni”. “Nei campi di sterminio rimasi sola e non rividi più mio padre. Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. E poi rimani sempre quel numero”. “Io sono stata una clandestina. Ora mi si sono aperte le porte del Senato, ma tanti anni fa ero una bambina impaurita a cui venne rifiutato l’asilo in Svizzera”. “L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa”. “Io l’odio l’ho visto. L’ho sofferto. E so dove può portare”. “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”.
Nasce oggi
Wolfgang Amadeus Mozart nato il 27 gennaio 1756 a Salisburgo. Figlio del violinista Leopold e di Anna Maria Pertl, il grande musicista e compositore austriaco è annoverato tra i massimi geni della storia della musica e tra i compositori più prolifici, versatili e influenti di ogni epoca. Ha detto: “Tre cose sono necessarie per un esecutore: l’intelligenza, il cuore, le dita”.
Maurizio Costanzo