Autorità idrica toscana, è Bonifazi il nuovo presidente. Nogarin: "Una cosa non democratica"

Il sindaco di Livorno rivendicava per sé il ruolo, dopo che lo scorso giugno l'ex presidente dell'ente Alessandro Cosimi è decaduto per la fine del suo mandato da primo cittadino. Bagarre in aula per il mancato subentro

Emilio Bonifazi e Filippo Nogarin

Emilio Bonifazi e Filippo Nogarin

Firenze, 19 novembre 2014 - Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto, è il nuovo presidente dell'Autorità idrica toscana (Ait), l'ente pubblico in cui sono rappresentati i Comuni toscani e che si occupa della programmazione del servizio di acquedotti, fogne e depurazione. L'elezione è stata sancita oggi, al termine dell'Assemblea dell'ente a Firenze che ha visto la presenza di 42 sindaci, ed ha subito alimentato la polemica con il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, che rivendicava per sé il ruolo, dopo che lo scorso giugno l'ex presidente dell'ente Alessandro Cosimi è decaduto per la fine del suo mandato da primo cittadino della città labronica.

Il subentro è stato infatti respinto dall'assemblea. Nogarin potrebbe ora ricorrere al Tar. Ai lavori dell'assemblea hanno assistito anche esponenti del Forum dei movimenti dell'acqua che hanno protestato contro il mancato subentro di Nogarin e gridato 'Fascisti, fascisti' all'indirizzo degli amministratori. La protesta ha scatenato momenti di bagarre tra manifestanti e alcuni sindaci, in particolare quello di Lucca Alessandro Tambellini.

Bonifazi ha assicurato "massima apertura e ascolto alle istanze dei cittadini e dei comitati. Mi farò interprete di questa esigenza di dialogo insieme agli altri sindaci, perché io ne sono solo il presidente ma l'organo è l'assemblea".

Per Nogarin invece la nomina del sindaco di Grosseto Emiliano Bonifazi a capo dell'assemblea dell'Autorità idrica Toscana (Ait) "è una triste storia che era preannunciata e, per me, abbastanza scontata. Si è data una valenza di appartenenza partitica a un ruolo che dovrebbe essere di rappresentanza territoriale. In questa assemblea si è fatto stamani qualcosa di assolutamente non democratico". "In questa assemblea - ha aggiunto - ci siamo non perché apparteniamo a un partito o a un movimento. Questi sono passaggi politici importanti e fanno vedere come in realtà il potere si muove". Nogarin ha abbandonato i lavori dell'Assemblea prima della votazione finale sulla designazione di Bonifazi.