ERIKA PONTINI
Cosa Fare

Donzelli a Firenze, 'Faremo quadrare i conti, no ai migranti clandestini'

Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, torna a Firenze per discutere della manovra economica, dell'accoglienza dei migranti e della possibilità di vincere le elezioni comunali. La sua linea dura riceve critiche anche da Papa Francesco.

La manovra si farà, anche se "sarà un problema far quadrare i conti, ma li faremo quadrare", no ai migranti clandestini, "chi scappa da una guerra o viene a lavorare lo accoglieremo con dignità, ma chi delinque finirà nei Cpr". E su Matteo Renzi stop alla narrazione "antipatico ma bravo". "Da capo di un partito al 40% si ritrova a capo di una scissione al 2%, contro una (Giorgia Meloni, ndr) che si ritrova al Governo partendo dal 4%, ma chi è il più bravo?". Giovanni Donzelli, l’ex studente militante e ribelle, che i Collettivi appesero per i piedi davanti alla facoltà di Scienze politiche facendogli valere il titolo sui giornali di ’Donze, il pipistrello’, torna nella rossa Firenze da responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, a un anno dalla vittoria elettorale. E lo fa al Tuscany Hall all’evento ‘L’Italia vincente, un anno di risultati’.

Donzelli, la Toscana e Firenze restano utopia o il fortino, è espugnabile sul serio?

"Vogliamo vincere le comunali a Firenze e quelle del 2025 in Toscana e governare bene. Abbiamo una classe dirigente politica di alto livello. Eravamo considerati ragazzotti ed io ero l’unico candidato consigliere regionale in Toscana. Chi l’avrebbe detto, che con Paolo (Marcheschi), Francesco (Torselli) e Chiara (La Porta) dalle nostre stanzine, quando eravamo al 3%, ci saremmo ritrovati qua".

Una classe dirigente di livello, ma Firenze il nome il pole sembra quello del direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.

"Il candidato sindaco lo decidiamo noi e lo annunceremo noi. Schmidt è un ottimo direttore degli Uffizi, ma la candidatura è un altro argomento, che con lui non abbiamo affrontato e su cui lui stesso non ha espresso una decisione".

Quali traguardi finora lei ha portato a casa col governo?

"L’Italia è la locomotiva d’Europa, cresce il Pil, si è dimezzata l’inflazione, lo spread è sceso di 70 punti sotto rispetto a quando è suonata la campanella per Draghi, l’occupazione è salita, l’esportazione cresciuta del 6,8".

Ma la manovra sarà di lacrime e sangue per gli italiani?

"È troppo facile fare le finanziarie affacciandosi sul balcone di Palazzo Chigi e dire: ‘Abbiamo abolito la povertà’, creando il disastro del Reddito di cittadinanza come faceva Giuseppe Conte, che diceva che si poteva gratuitamente ristrutturare casa. Gratuitamente non esiste. E siccome parliamo delle tasse dei piccoli imprenditori o piccoli commercianti, terremo ogni singolo centesimo a cuore. Non faremo mai una Finanziaria di sprechi e mancette per accontentare i partiti in Parlamento".

Capitolo migranti, alcune regioni ribelli, come la sua Toscana, fanno muro sui Cpr.

"I trafficanti non scelgono mai chi ha bisogno, scelgono chi paga di più o si fa ricattare e diventa schiavo. Questa non è solidarietà. I Cpr saranno realizzati entro un anno con il supporto dei prefetti. Siamo convinti che se uno è clandestino e ha commesso qualche crimine si mette in un luogo civile, ma chiuso, finché non si mette su aereo o nave e torna a casa sua".

Quella linea dura la tentò anche l’ex ministro Minniti. Ricevette critiche anche da Papa Francesco.

"Massimo rispetto per il Santo Padre, il suo pensiero è un monito per tutti ma il governo decide nell’interesse del popolo".