Ballottaggi, ko storico del Pd, la Toscana vira a destra. Rossi: "E' una disfatta"

Massa, Siena e Pisa, tre roccaforti, cambiano colore e abbandonano il centrosinistra

Luigi De Mossi, nuovo sindaco di centrodestra di Siena

Luigi De Mossi, nuovo sindaco di centrodestra di Siena

Firenze, 25 giugno 2018 - Il giorno dopo la Toscana si sveglia con una geografia politica completamente cambiata. I ballottaggi hanno dato dei verdetti inimmaginabili cinque anni fa. Eppure Massa, Siena e Pisa passano tutte e tre al centrodestra. Un "cappotto" clamoroso per la Lega, una vittoria che riempie le pagine dei giornali e quelle dei siti web di tutta Italia. Per il Pd, una disfatta epocale che scatena commenti e reazioni.

A Siena soprattutto il cambio di rotta è particolarmente simbolico, dopo gli anni difficili del caso Monte dei Paschi. Ma anche a Pisa, che fa i conti con un problema-sicurezza molto grave in città. Massa aveva in qualche modo preannunciato il cambiamento nei giorni scorsi, quando al comizio di Salvini a sostegno dell'adesso sindaco Persiani si sono presentati in migliaia.

Scene mai viste a queste latitudini e in questa regione. Nel Pd dunque parte il confronto. Comincia il presidente della Regione Enrico Rossi.

"Sostanzialmente - scrive su Facebook - una disfatta. Nella regioni una volta “rosse”, in modo particolare. Laddove il Pd era più forte più la sinistra perde e LeU non svolge nessun ruolo di recupero. È necessario un nuovo inizio, basato sull’unita, sulla ricomposizione e sulla responsabilità. La sinistra si è sciolta e va ricomposta. La sinistra deve riunificarsi, mettendo insieme uomini e donne di sinistra, la loro cultura e la loro passione".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella mette nel mirino l'attuale gruppo dirigente del Pd, "che ha fallito ancora". Chi ha già scardinato un feudo rosso, ovvero il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin, parla di un Pd " che da tempo, almeno 4 anni, ha smesso di fare gli interessi delle persone e ha cominciato a fare solo quelli dei gruppi di interesse. Ha preferito tutelare le banche, invece dei risparmi dei cittadini. Ha aperto le porte alle privatizzazioni dei servizi essenziali, acqua e rifiuti in testa. Ha smesso di intercettare e canalizzare il malcontento dell’ormai ex classe operaia". 

Dall'altra parte c'è il centrodestra, che vede trionfare un progetto perseguito per anni. "Mi mandino ovunque, sono pronta anche a sconfiggere i comunisti in Corea del Nord", dice Susanna Ceccardi, volto giovane della Lega, sindaco di Cascina, città da cui è partito quel laboratorio politico che come un'onda stra travolgendo tutto. Potrebbe essere lei la candidata per le prossime elezioni regionali, nel 2020. 

Intanto i sindaci cominciano a lavorare. E prendono possesso dei palazzi comunali. Sono attesi alla prova del nove: dovranno, per quello che è di loro competenza, migliorare la vita dei loro cittadini. E soprattutto la sicurezza, uno dei temi su cui il centrosinistra è caduto in Toscana. Secondo un sondaggio Demopolis-La Nazione, svolto alcuni giorni fa, due toscani su tre non si sentono sicuri nelle loro città.