Serie D: il tecnico degli azzurri rivaluta la prestazione di Cenaia. Sangio, c’è il Livorno. Rigucci: "Meta vicina»

La Sangiovannese si prepara per la trasferta a Livorno dopo il pareggio contro l'ultima in classifica. L'allenatore difende la squadra nonostante gli infortuni e si mostra ottimista per la salvezza.

Sangio, c’è  il Livorno. Rigucci: "Meta vicina"

Sangio, c’è il Livorno. Rigucci: "Meta vicina"

SAN GIOVANNI

La Sangiovannese ha ripreso ieri gli allenamenti per preparare la sempre prestigiosa trasferta di Livorno, sul campo degli amaranto autentica delusione del campionato che dopo la sconfitta di domenica a Figline hanno ufficialmente detto addio alla possibilità di poter approdare nei professionisti dalla porta principale. In casa azzurra manca ancora qualcosina per la conquista ufficiale di una salvezza che pare comunque cosa fatta, il pari ottenuto a Cenaia contro l’ultima della classe ormai retrocessa non ha lasciato proprio tutti contenti, ma Atos Rigucci difende a spada tratta i suoi: "Capisco che quando si pareggia contro una formazione già retrocessa qualcuno può storcere anche la bocca ma il punto di domenica me lo tengo ben stretto e vi spiego perché: siamo arrivati a questo appuntamento con tanti infortuni, nel corso della partita ho perso anche Benucci per una botta alla coscia e non scordiamoci, poi, che davanti c’è sempre un avversario che seppur retrocesso ha dimostrato nelle ultime settimane di non voler giustamente regalare niente a nessuno. Del gol regalato a fine primo tempo poi ne vogliamo parlare? Sono abituato a parlare con i numeri, in sette trasferte abbiamo ottenuto cinque vittorie e due pareggi per cui alla squadra non ho assolutamente niente da rimproverare".

Da gennaio a oggi una rimonta che ha avuto dell’incredibile: "A questo punto della stagione può anche starci una piccola flessione e non vedo onestamente dove sia il problema considerato che ci sono ancora tre partite alla conclusione e per quanto riguarda il discorso salvezza credo che ormai sia praticamente nelle nostre mani. Con ciò non dobbiamo assolutamente sentirci appagati, dovrà essere il nostro intento giocare le ultime tre partite del campionato con il coltello tra i denti ma anche mi guardo alle spalle e noto che ci sono squadre messe molto peggio di noi. Ecco da dove nasce questo mio ottimismo".

Massimo Bagiardi

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