di Lucia Bigozzi
"Il viaggio a piedi è la mia passione, quando corro sono felice dal primo all’ultimo chilometro". Caterina Corti, 37 anni, stringe tra le mani il trofeo conquistato in centosessantuno chilometri di muscoli, testa, coraggio: è suo il titolo del Tuscany Crossing Ultra Trail ma nei piani c’è già la prossima sfida, in Val d’Aosta. Dai conti di economia e finanza a quelli con i dislivelli della montagna e i suoi silenzi, i chilometri da macinare, le gambe che non si fermano e ogni volta cercano di "fregare" il tempo, accorciando le distanze. Non è solo conquistare il podio è qualcosa che va oltre, incrocia i sogni di una ragazzina che voleva fare atletica e correre "più veloce del vento" ma che le vicissitudini della vita hanno portato su un’altra strada e oggi gratifica l’impegno di una giovane donna che non esclude di prendere la terza laurea, stavolta in Scienze motorie, per trasferire passione e conoscenza agli atleti. Serviva tempo a Caterina, studi in economia e impiego in banca "con la voglia di continuare a specializzarmi per affinare le competenze", dice rivendicando di "aver fatto tutto con le mie forze". Dall’asfalto della strada è passata alla terra e le rocce dei sentieri di montagna, in mezzo ai boschi, in una "sfida con me stessa che è ricerca e riscatto personale: me la sono sempre cavata da sola".
Caterina corre in solitaria e ha scelto il trail dopo aver sperimentato le classiche maratone. Il "battesimo" nel 2014 con la Ronda Ghibellina e i 26 chilometri lungo un percorso "mozzafiato", poi i 50 dell’Elba Trail, fino ai 360 (in 150 ore è il tempo massimo) del Tor des Geants, una delle gare più impegnative al mondo. Nel 2018 Caterina è su quelle vette, in Val d’Aosta ma "per un problema serio al ginocchio dovevo scegliere se continuare e arrivare al traguardo, oppure ritirarmi; ho stretto i denti e concluso la gara". Nei suoi piani c’è di nuovo il Tor da scalare come le salite della vita e Caterina si sta allenando dopo aver superato sorteggi e iscrizione. L’11 settembre è la data che scandisce il count down fatto di allenamenti ogni mattina all’alba "prima di andare al lavoro". Caterina vive a Foiano insieme al compagno Alessandro, appassionato di tennis ma suo supporter in ogni impresa. "L’obiettivo è affrontare la gara immersa nella bellezza della natura, incontrando persone che partecipano con varie motivazioni. Oggi sono più consapevole per una sfida così dura e cerco di perfezionare la prestazione".
Il Tuscany Crossing Ultra Trail è stato "un banco di prova, una tappa nella tabella di marcia della preparazione al Tor" e nei prossimi mesi ci saranno altri step. Quando spegne il pc sulla scrivania, nel suo ufficio in banca, Caterina "corre" a fare "tirocinio al Tennis Giotto e all’Olmo Ponte per la laurea in Scienze motorie, dopo quelle in economia e marketing. Mi piacerebbe crescere nel mio campo lavorativo, ma anche coltivare la passione per il trail trasformandola nella figura di educatore".