
Arezzo, tutte le mosse vincenti di Indiani
di Luca Amorosi
L’Arezzo ha fatto la storia: è tornato a vincere all’Ardenza in campionato dopo quasi cinquant’anni e lo ha fatto con il risultato più largo di sempre. Uno 0-4 senza appello che ha ubriacato di gioia gli oltre cinquecento aretini al seguito e che ha spinto ieri mattina l’allenatore livornese Vincenzo Esposito a rassegnare le dimissioni, accettate dalla società labronica come comunicato sui propri canali: pare vicino il ritorno di Collacchioni. Da parte aretina, quello di domenica è stato un autentico tripudio, frutto di un divario tecnico e organizzativo a tratti lampante e confermato dal distacco in classifica, salito a 17 punti. Sette sono invece quelli di margine dalla Pianese seconda: altri due racimolati dopo il pari degli amiatini sabato scorso, a suggello di una domenica che definire perfetta è un eufemismo. Alla fine, è stata accantonata pure la scaramanzia e al Picchi ha riecheggiato il coro "salutate la capolista", da sempre sottofondo sonoro dei tempi migliori. La rivalità tra le due squadre e la cornice di pubblico da altre categorie avevano contribuito a elettrizzare la sfida fin dai primi minuti: alta intensità e subito due grosse chance da una parte e dall’altra. Il Livorno finché non è rimasto in nove qualche grattacapo all’Arezzo lo aveva pure creato: senza una punta di ruolo, i centrali aretini ci hanno messo un po’ a trovare i riferimenti, dato che Lo Faso ed El Bakhtaoui svariavano su tutto il fronte per favorire l’inserimento del trequartista Bruzzo. La consapevolezza del Cavallino in questa fase del torneo, però, è tale da riuscire anche a portare gli episodi dalla parte giusta: così si spiega il gol del vantaggio di Gucci, abile a smarcarsi in area e colpire di testa su corner di Settembrini, e l’espulsione del livornese Benassi pochi minuti dopo. Una doppia mazzata che ha stordito i locali, che hanno poi subìto il raddoppio di Castiglia e si sono definitivamente arresi al tramonto del primo tempo dopo il rosso diretto a Lucarelli. Nella ripresa non c’è stata storia, e non poteva essere altrimenti. L’Arezzo ha abbassato i ritmi e gestito il possesso, colpendo altre due volte di rimessa con Cantisani approfittando degli spazi concessi. Proprio l’esterno d’attacco classe 2004 è stata la mossa vincente di Indiani, che nel post-gara ha affermato di averlo visto pronto in settimana.
Il suo impiego, peraltro, ha permesso di schierare Lazzarini come terzino destro, rinforzando così la linea difensiva con un elemento di maggiore esperienza in una zona di campo dove Lo Faso e Lucarelli erano clienti temibili. Il resto ce lo hanno messo un’organizzazione di gioco e una tenuta fisica più brillanti. L’Arezzo, insomma, ora pare davvero in fuga anche se mancano ancora sette turni da giocare, a partire dal prossimo contro il Montespaccato al Comunale, anticipato a sabato 18 alle ore 15. Oggi parte la prevendita dei biglietti.