Sognando "Ollivud", la straordinaria avventura della Poti Pictures

Un cast di attori "speciali" che in pochi anni ha conquistato centinaia di premi nei maggiori festival cinematografici mondiali. Un nuovo film in uscita, la nascita della prima Accademia cinematografica, il riconoscimento del Ministero dei beni culturali e un film con grandi attori italiani. La loro storia in un libro

Poti Pictures

Poti Pictures

Arezzo 18 febbraio 2019 - “Sono diventato una star”. Tiziano ha le lacrime agli occhi quando lo dice. Appena arrivato in Texas, al Thin Line festival internazional di Denton, gli hanno messo un pass al collo, lo hanno accompagnato in suv, intervistato, fotografato, ha parlato all’Università e firmato autografi. Ha visto avverarsi un sogno quando è stato salutato dal clacson di un track americano e da un furgone con la scritta “Tiziano sei un grande”. Lo hanno amato subito, non perché sia un ragazzo “speciale”, ma perché fa l’attore, è bravo, ama il suo mestiere in cui mette la purezza e l’entusiasmo di un bambino, perché fa ridere e sul set si prepara come un vero professionista. Tiziano è uno degli attori della casa di produzione cinematografica aretina Poti Pictures, tutti con disabilità. Con l’amico Paolo protagonista di due nuovi film in uscita “Uonted” e “Ollivud”.

E’ una storia da favola quella della Poti Pictures. Dal 2014 a oggi ha vinto oltre cinquanta tra premi e riconoscimenti ai maggiori festival internazionali, la prima in Europa per il cinema sociale: “Noi facciamo pietismo, lavoriamo per fare un prodotto che funziona. Noi non vediamo la disabilità come diversità. Conosciamo talmente bene questi ragazzi che sappiamo quanto possono dare, e sono sempre più bravi. Vogliamo essere giudicati solo per il prodotto che facciamo e normalizzare la disabilità” spiega Daniele Bonarini fondatore, responsabile e regista della Poti Pictures con Michele Grazzini Andrea Dalla Verde e Sergio Staderini.

E pensare che è nato tutto come un gioco, come tutte le cose più belle. “Da quarant’anni tutte le estati a Poti, nel convento delle suore, la cooperativa Il Cenacolo organizza vacanze per una trentina di ragazzi disabili, si è formata una vera comunità - racconta Bonarini - per divertimento giravo video amatoriali parodiando i film di Hollywood con tanto di notte degli oscar per premiare i migliori". La passione è diventata un lavoro, i video, gli spot, i corti sempre più professionali, con première all’Uci e al teatro Petrarca. Ora la Poti Pictures è nei circuiti dei maggiori festival internazionali, è andata in Parlamento con il corto “La scuola di domani” girato al Convitto Nazionale, e la sua storia è raccontata nel libro di Andrea Dalla Verde “Ollivud. Sarò una star”. Il viaggio in Texas di Tiziano è diventato il corto “Like a star” che ha spopolato e commosso ai festival in Toronto, India, Giappone con un quindicesimo posto al festival Amazon New York sui 3500 in concorso. Ms c’è stato anche un viaggio a Brighton in Inghilterra con quattro ragazzi che nin hanno mai avuto la possibilità di viaggiare che si sono trovati per la prima volta in un paese straniero, che già è un sogno, che appena arrivano al festival vengono trattati come star con pass e interviste, è come la favola di Cenerentola.

Ci hanno preso gusto quelli della Poti Pictures con tutto il loro cast. Sta infatti per uscire il film “Uonted” con la casa di distribuzione Minerva Film con Paolo Cristini e Tiziano Barbini come protagonisti. Ma non gli basta perchè il sogno si fa ancora più grande. “Ci siamo registrati al Mibact come casa di produzione, abbiamo registrato il marchio all’Euipo per la produzione video a livello europeo e mondiale, abbiamo creato la Poti Pictures Academy, la prima accademia al mondo di cinema per persone con disabilità, che ci vedrà collaborare con le principali università italiane. Un riconoscimento alla metodologia adottata con gli attori disabili. E per la prima volta coprodurremo il film ‘Ollivud’ con grandi attori del cinema italiano. Incrociamo le dita perchè siamo ancora in fase contrattuale, ma chiediamo alla città di darci una mano, anche economicamente”.

La trama? Ragazzi che scappano a Hollywood perché non vogliono più fare gli handicappati, ma diventare attori.