Bekaert. Giani punta alla reindustrializzazione

Ma il consigliere del presidente sulle vertenze aziendali Valerio Fabiani ci va giù duro:“l’azienda vuole solo licenziare e scappare”.

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Arezzo, 04 maggio 2021 - "Favorire la reindustrializzare del sito produttivo di Figline attraverso una serie di misure". Lo ha detto quest'oggi il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, a poche ore dall'incontro sulla Bekaert convocato dal Mise, nel corso del quale la multinazionale belga ha confermato i licenziamenti. Il governatore punta al mantenimento per 12 mesi degli incentivi per la ricollocazione dei lavoratori, ad un coinvolgimento dell’advisor per studiare eventuali nuove proposte di acquisto e all'attivazione della verifica delle condizioni ambientali e di sicurezza dell’immobile a Figline. "In cambio - ha aggiunto Giani - Regione e Governo assicurano la disponibilità di Invitalia e di Sici a sostenere nuovi investitori anche entrando nel capitale sociale di nuove realtà produttive”. Lo scopo è quello di mantenere vivo il confronto per la reindustrializzazione e la ricollocazione dei lavoratori. Dalla Regione hanno però sottolineato che non è ancora tramontato l’obiettivo di verificare la fattibilità di progetti che leghino il sito di Figline a quello di Piombino, per una filiera toscana dell’acciaio.

Il consigliere del presidente per le vertenze aziendali Valerio Fabiani ci è poi andato giù duro. "Abbiamo chiesto all’azienda di attivare ulteriori sei settimane della cassa covid introdotta di recente dal governo, così come già fatto a fronte del precedente accordo del 24 febbraio scorso. Bekaert, però - ha detto Fabiani - ha fatto prevalere una sua valutazione, difforme rispetto alla chiara interpretazione fornita dai tecnici ministeriali sull’utilizzo di questo strumento: questo ha impedito di estendere le tutele ai lavoratori. L’azienda si è rifiutata di replicare l’accordo già sottoscritto a febbraio ed è in contraddizione con se stessa. Bekaert vuole solo licenziare e scappare. Questo è un precedente che non depone bene neppure per gli altri siti della multinazionale in Italia”. Insomma, la situazione appare molto complicata e da Firenze hanno sottolineato come ieri sera dalla multinazionale siano arrivati solo dei no. ‘No ad altre sei settimane di cassa covid; ‘no a prorogare gli incentivi per la ricollocazione dei 112 lavoratori rimasti in capo a Bekaert e che da oggi vedranno attivati i licenziamenti disposti dall’azienda fin dal 2018. No all’unità delle parti al tavolo richiesta dai ministeri dello sviluppo economico e del lavoro, in cambio della garanzia della cassa integrazione fino a fine giugno. L’incentivo che, hanno ripetuto in nottata i massimi livelli tecnici ministeriali, sarebbe applicabile a zero costi per l’azienda. “Niente, a Bekaert tutto questo non interessa”, ha concluso la Regione Toscana.