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Cronaca

Voto, l’anno dei mille Pd. Si compatta a Cortona ma rischia sfide interne e guerre di campanili

I casi estremi, i duelli sul filo del tempo. Ma il centrodestra non ride

Voto, l’anno dei mille Pd. Si compatta a Cortona ma rischia sfide interne e guerre di campanili

Voto, l’anno dei mille Pd. Si compatta a Cortona ma rischia sfide interne e guerre di campanili

di Lucia Bigozzi

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I miracoli del Pd. In positivo a Cortona, dove il partito ritrova una convergenza e un nome forte per la candidatura a sindaco, quello dell’ex sindaco Vignini, anche se lui per primo aspetta con curiosità di scoprire il reale sostegno anche nell’urna.

In negativo, proprio dove le forze del fronte sono frastagliate e si moltiplicano in mille rivoli. L’ultimo esempio concreto è quello di Castelfranco Piandiscò: il comune ha scelto la fusione (bruocratico-amministrativa) ma le vie della politica no. Quelle non si uniscono, anzi. E nell’urna si incroceranno nomi lontani non per ragioni politiche ma per puro campanile: Massimo Mandò ha il pedigree del pioniere del 118 ma per ora sfonda solo nella sua Piandiscò e non a Castelfranco. Lì dove, sul filo del miracolo, chi era stato avversario da sempre potrebbe ritrovarsi dalla stessa parte, pur di non far passare l’alfiere del paese vicino. I campanili battono dove il dente duole.

Ma il Pd non si ferma lì per avvelenarsi la vita, perchè non si contano più le piazze dove i derby interni si moltiplicano e il clima di fa incandescente. Uno dei casi di scuola è a Terranuova: sindaco contro vicesindaco, Pd contro Pd, in un duello all’ultimo voto dove le ragioni dell’uno e quelle dell’altro finiranno per alimentarsi anche di forze finora dell’opposizione. Sapori che rischiano di rendere piccante l’esito del voto perfino in piazze consolidate del centrosinistra. Come Bucine: qui l’ex sindaco Nicola Benini con la sua giunta uniti ma non nelle candidature ufficiali del partito. Che invece scommette su Paolo Nannini, con un derby che, ancora una volta, si manifesta come contesa tra sindaco ed ex sindaco.

L’importante è non farsi mancare nulla, in un campo che parte largo e diventa strettissimo. Per non dire di quanto accade a Subbiano, dove sembra imperare una sorta di tutti contro tutti. La prima cittadina uscente Mattesini incassa la candidatura bis ma perde pezzi dentro la sua giunta e tra i rivali c’è una storica figura del Pd, Mirella Ricci che ai suoi impegni sociali ha unito nel tempo anche ruoli forti, come quello di vicepresidente della Provincia. Nel calderone finiscono le scelte dei movimenti civici, quelle dei campanili e divergenze che spesso corrono sul filo. Perfino in cima al Casentino: Pratovecchio Stia, dove proseguendo l’incubo dei comuni rinati dalla "fusione", si ritrovano l’un contro l’altro armati l’ex sindaco di Stia Luca Santini, da anni alla guida del parco delle foreste casentinesi e il sindaco uscente Nicolò Caleri: lanciato ufficialmente dal centrosinistra verso il bis ma che ora trova un rivale antico quanto ostico. La consolazione? È che, per dirla con un vecchio adagio, il mal comune possa partorire un mezzo gaudio. Nel comune più importante, Cortona, il centrodestra ha deciso di far scendere Luciano Meoni, ma la scelta non coincide con quella del sindaco uscente, deciso a vendere cara la pelle. E a giudicare dalle prime uscite pubbliche i bookmakers faticherebbero a orientare le scommesse. Qui come in casa Pd: Barbara Croci inizia il suo mandato nella segreteria provinciale con un triplo salto mortale. O meglio: provando a fare dei miracoli una strategia politica.