DIEGO D'IPPOLITO
Cronaca

Tagliati fuori: niente risorse da Roma per rifare la città ma il Comune spera ancora

Pinqua, il progetto è idoneo ma escluso da finanziamenti decisi dal ministero. Affanno per gli interventi alla Cadorna e a Tortaia

Le sedi della Cadorna per gli uffici

Arezzo, 9 ottobre 2021 - Dopo il finanziamento Piuss che ha contribuito a cambiar volto alla città, e dopo il bando periferie con il quale verranno a breve avviati nuovi cantieri strategici ed attesi, Il Pinqua sarebbe stato uno dei finanziamenti pubblici più corposi per la città. Usiamo il condizionale perché a questo punto le risorse: circa 6,4 milioni, sono appese ad un filo sempre più sottile. Ieri il ministro Giovannini ha firmato il decreto con il quale vengono assegnati quasi tre miliardi di euro a 159 progetti. Arezzo non c’è.

Nella graduatoria dei progetti ritenuti finanziabili, uscita a luglio, il progetto aretino si era posizionato al 267° posto su 271. Qualche speranza a questo punto, è legata a due fattori: «gli enti beneficiari – come si legge nel decreto - dovranno trasmettere al Ministero, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, il cronoprogramma dei singoli progetti rimodulato sulla nuova scadenza per confermare la volontà di aderire al programma. In caso contrario, si provvederà allo scorrimento della graduatoria».

In caso di scorrimento della graduatoria, il comune avrebbe però davanti ancora una lunga lista di enti che potrebbero beneficiare del finanziamento. Rimane aperta un’altra strada. Le altre proposte presentate, ritenute ammissibili dall’alta commissione ma per le quali la dotazione finanziaria non è sufficiente, «potranno essere ammesse a finanziamento se verranno reperite ulteriori risorse», si legge. Insomma, se il plafond a disposizione cresce tutto diventerebbe più semplice.

Vedremo con il tempo se questo succederà, ma per il momento la programmazione dei due progetti previsti rischierebbe di slittare. Parliamo dell intervento su alcuni alloggi di edilizia residenziale pubblica e del nuove centro per l’impiego nel piazzale della ex Cadorna, attorno al quale era stato pensato un nuovo disegno dell’area. Al di là dell’opera programmata il primo, vero passo verso la trasformazione della zona che un tempo era delle caserme e che oggi è insieme un parcheggio e la sede di molti sportelli comunali.

Tutta la vicenda lascia con con l’amaro in bocca l’amministrazione, Arezzo Casa che con quelle risorse avrebbe potuto intervenire su degli edifici, ma soprattutto le famiglie che in quelle case ci vivono e attendono dei lavori da anni. Ma riavvolgiamo il nastro di una vicenda che sembrava essere iniziata con ottime aspettative ed oggi rimane appesa a un filo di speranza. Il 22 luglio c’erastato l’annuncio dell’amministrazione per salutare l’arrivo del finanziamento.

«È dunque con soddisfazione – commentava allra il sindaco Alessando Ghinelli - che apprendo che Arezzo è destinataria di 6,4 milioni di euro da investire nelle aree che abbiamo individuato, Tortaia e piazza Amintore Fanfani». Soddisfazione anche da parte degli assessori che avevano partecipato alla realizzazione del progetto: Francesca Lucherini, Monica Manneschi e Alessandro Casi.

Poi il giorno dopo iniziarono ad insinuarsi alcuni dubbi avanzati anche su queste colonne: sarebbero bastate le risorse stanziate per finanziare anche il progetto di Arezzo? «Non ci sono dubbi – ci rispose l’assessore Monica Manneschi – abbiamo avuto garanzie assolute. E del resto il nostro è un progetto serio, di quelli sui quali il Comune può subito anticipare le risorse, come previsto dal bando. Mi chiedo quanti degli altri potranno fare lo stesso». Ed è la domanda alla quale alla prova dei fatti ora si appendono le speranze di recuperare quelle risorse preziose.