"Sensibilizzazione al bullismo: successo conclusivo del progetto "Sbulloniamoci" a Capolona"

A Capolona, conclusione del progetto "Sbulloniamoci" contro bullismo e cyberbullismo, coinvolgendo studenti, associazioni e istituzioni per sensibilizzare e prevenire il disagio sociale.

CAPOLONA

Presentato a Capolona in una sala affollata, l’evento conclusivo del progetto "Sbulloniamoci", realizzato dal Comune in collaborazione con l’istituto Garibaldi, che ha visto la partecipazione di varie associazioni del terzo settore. Il progetto che ha coinvolto più di cento studenti, ha ottenuto il cofinanziamento della Regione Toscana, ed è nato con l’obbiettivo di sensibilizzare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, sulla piaga sociale che bullismo e cyber bullismo rappresentano. Dopo le prime fasi di analisi, confronto e di laboratori integrati, gli alunni si sono dedicati alla realizzazione di alcuni video su queste tematiche, che sono stati presentati al circolo Arno di Capolona.

"Le storie che abbiamo raccontato, con la realizzazione di piccoli cortometraggi – commenta Luca Bizzarri responsabile di Farrago – sono state inventate dai ragazzi stessi e parlano dei loro disagi e delle loro problematiche". "Quello del bullismo è un tema che non riguarda una famiglia, quella del bullo o del bullizzato, ma è un problema di tutta la comunità, per questo è molto importante la partecipazione di tutti, per fare rete insieme, per capire cosa si può fare – commenta il sindaco Francesconi – L’amministrazione consapevole del complesso contesto in cui si trovano i suoi giovani cittadini, darà sempre il proprio contributo a sostegno di iniziative come questa, per una valida ed efficace prevenzione delle situazioni di disagio sociale".

A ribadire l’importanza del progetto è intervenuta anche la dirigente scolastica dell’istituto Garibaldi, Paola Vignaroli: "È proprio in un momento come questo in cui vediamo tanto disagio e fragilità, che dobbiamo riuscire a trovare delle attività grazie alle quali i più giovani esprimano le loro emozioni e i propri stati d’animo sapendo di poter contare sull’aiuto degli adulti, pronti ad ascoltarli. In quest’ottica occorre creare delle alleanze educative con le famiglie, perché solo così riusciremo a prenderli per mano e far sì che le loro ali si spieghino verso il futuro".

Sara D’Alessadro