Rifiuti, 12 sindaci sulle barricate: "Servizio caro e inefficiente"

Nel mirino il sistema di gestione: "I Comuni non hanno più voce e si ritrovano a fare gli esattori. Ora basta, serve un intervento"

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"No a un sistema di gestione dei rifiuti dove, di fatto, non abbiamo più voce in capitolo, dovendo sottostare a continui aumenti delle tariffe sui quali siamo chiamati solo a fare gli esattori delle tasse".

Il j’accuse all’indirizzo di Sei Toscana, è nero su bianco e porta la firma di dodici sindaci aretini che chiamano in causa consiglieri regionali e candidati al parlamento perchè sbroglino la matassa.

Sono i primi cittadini di Castiglion Fiorentino, Cortona, Sansepolcro, Bibbiena, Capolona, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Castiglion Fibocchi, Monterchi, Sansepolcro, Anghiari e Monte San Savino "compatti nel denunciare una gestione che, negli ultimi anni, ha trasformato i comuni da casa dei cittadini a esattori dei tributi, senza speranza di poter offrire servizi adeguati agli aumenti". Nel documento rilevano quella che definiscono "un’incongruenza inaccettabile nel funzionamento generale sulla gestione dei rifiuti in Toscana".

In sostanza, è la tesi, "per legge, il gestore Sei Toscana manda il conto ai Comuni i quali devono rimetterli nelle bollette della gente. Il Comune paga l’intero costo a Sei Toscana ma non incassa in ugual misura, in quanto c’è una percentuale di evasione. In sostanza il rischio di impresa è solo dei Comuni, che si ritrovano a fare gli esattori e a metterci la faccia con i cittadini".

Nella lettera c’è anche il riferimento all’iniziativa di alcuni Comuni "che hanno portato avanti un ricorso formale al Consiglio di Stato, denunciando il nuovo metodo tariffario che ha portato aumenti costanti senza alcun miglioramento del servizio". Di questi tempi, il tema caro-bollette fa il paio con caro-vita e in una fase complicata per le famiglie alle prese con i conti da far quadrare, "questo tipo di gestione con continui aumenti rappresenta qualcosa di inaccettabile.

Abbiamo bisogno di essere alleati a fianco delle nostre comunità, pianificare gli interventi in base ai bisogni delle persone, dare risposte concrete ai problemi emergenti".

Di qui la sollecitazione a intervenire rivolta "a chi ricopre ruoli più alti o andrà a ricoprirli da settembre".

Seguono le firme dei dodici sindaci "barricaderi" e scorrendo l’elenco all’appello mancano i municipi più grandi: Arezzo e Montevarchi. Per ora.

L.B.