"Quella merenda nel bosco col futuro Carlo III". Stregato da tartufi e tartine

Augusto Tocci racconta quando ne organizzò la visita all’arboreto: il tavolo con le specialità, gli assaggi, le salse. Tour tra le piante

Carlo, l’allora principe di Galles, nella foresta di Vallombrosa: è il 5 novembre del 2002

Carlo, l’allora principe di Galles, nella foresta di Vallombrosa: è il 5 novembre del 2002

Arezzo, 18 settembre 2022 - Ma i funghi li avete? Il futuro re di Inghilterra si affaccia con la scorta, il suo staff e i rappresentanti dell’ambasciata in un autentico paradiso: la foresta di Vallombrosa. Che di poco è nella montagna fiorentina ma a fargli da Cicerone è un aretino di quelli che bucano il video: Augusto Tocci. Era il novembre del 2002: e quel Carlo di casa Windsor esattamente 20 anni dopo sarebbe diventato re.

"Mi contattò l’ambasciata, mi disse che il principe era un grande appassionato di botanica e avrebbe voluto scoprire uno degli angoli più belli della Toscana". Tocci, allora ancora direttore dell’Istituto di Selvicoltura. stava già coltivando da tempo una sua parallela carriera sotto il segno della creatività: il comunicatore della foresta. E delle sue specialità. Prima su Teletruria, poi sulla Rai, oggi addirittura su Tv 2000, il canale dei Vescovi e della Cei. Chi meglio di lui poteva far innamorare un re dei suoi cavalli di battaglia? "Gli preparammo nel bosco un vero e proprio rinfresco, a base di tartufo, salse, prodotti tipici: rimase a bocca aperta". E non solo per lo stupore: i video che da allora immortalano quel momento lo vedono anche impegnatissimo a mangiare. E d’altra parte mettetevi nei suoi panni, elegantissimi come stile regale comanda: chi sarebbe capace di resistere ai dolci, ai budini, alle marmellate che Tocci aveva sparso su un tavolino con base di legno, perfettamente integrato nella foresta? E chi si sarebbe tirato dietro alle tartine al tartufo?

Carlo no, questo è certo. L’elicottero che lo trasportava atterrò nella zona di Reggello. E da qui le auto raggiunsero la radura della quale Tocci aveva preso possesso: apparecchiandola come un salone di Buckingam Palace. A fianco del principe e quasi re una voce e un volto inconfondibili: quelli di Olga Fernando, l’interprete più famosa in Italia. La stessa che nei festival del cinema vedete di fianco a Meryl Streep o a Sylvester Stallone. E che nella foresta sussurra al principe le indicazioni di Tocci.

Un Tocci che da buon comunicatore non usa solo le parole: si esprime con lo sguardo, con la mano, con la carica di entusiasmo che trasmette a occhio nudo. "Era entusiasta, interessatissimo a tutto". E nei video vedi che non riesce a staccarsi da quel tavolino. "Un esperto di botanica, mi avevano suggerito di regalargli delle talee, che lo avrebbero sicuramente intrigato". Ma volete che Tocci si fermasse al consiglio? "Di questa stagione c’è di meglio" disse all’ambasciatore. Un cestino, con uno di quei tartufi neri che ti strappano l’acquolina dalla bocca. E lo vedete anche nelle foto: Carlo stringe quel cestino come se avesse ricevuto un gioiello regale o magari uno dei Rolex di Totti.

Con la sinistra mangia una delle specialità di Tocci e con la destra non molla mai il panierino di vimini: senza neanche avere il coraggio di affidarlo alla sua scorta. Una trentina di uomini, nella foresta di Vallombrosa. Davanti a Tocci, l’uomo di Badia Tedalda, popolarissimo in tutta la Valtiberina e oltre. Naturalmente sul tavolino c’era anche il the, ci mancherebbe: ma fa solo da comprimario al resto. Un resto che Tocci aveva accuratamente scritto su un menu: una pergamena fitta fitta di nomi, specialità, sapori. La ciliegina sulla torta, il modo inimitabile di coniugare il rigore regale con i frutti della foresta.

Un "party" riservatissimo: di fronte solo il seguito del principe e un gruppetto sparuto di giornalisti, tutti accuratamente selezionati. E qua e là qualche clic: foto che ci hanno restituito nel tempo la magia anomala di quei momento. Intorno un vero e proprio "erbario vivente", del quale il professore e gastronomo era il custode. Ma non in modo conservatore. "Un arboreto è come una gastronomia a cielo aperto" aveva detto allora e ripete oggi a noi, rievocando quella giornata. Al suo fianco aveva portato Maria Luisa, la moglie, determinante per allestire il buffet più surreale del mondo. "Squisite": il principe non lesina complimenti e quello che Olga Fernando non avrebbe potuto tradurre lo affida agli sguardi. E perfino al "fiuto", avvicinando al naso un tartufo da cassaforte. Nella semplicità estrema di un personaggio che nella sua vita ha dimostrato spesso di trovarsi a suo agio forse più nel quotidiano che tra le guardie reali.

Parte negli assaggi dai crostini al tartufo, poi passa alla crema di Tarassico: da queste parti la pianta si chiama "pisciacane" ma nessuno ha il coraggio di ricordarlo, nel timore che Olga sapesse tradurre perfino quello. Sono le tre del pomeriggio e il fatto di essere uscito intorno all’una da un ristorante di Firenze non gli sciupa l’appetito. "Gli feci scoprire i kiwi mignon: era quanto mai incuriosito, li ribattezzò olive del Tocci". Intanto la moglie dell’ambasciatore già dava del tu alla moglie di Augusto. E il Principe del Galles stava chiedendo la ricetta della crema di riso decorata con la marmellata di more. "Me la mandi a Londra, ci tengo".

Londra sarebbe stata altrettanto generosa. Perché Tocci avrebbe ricevuto pochi mesi dopo tutte le foto di quella giornata, le foro ufficiali. E perfino un calendario: il calendario di Buckingam Palace del 2003, tra le foto quelle di di re Carlo tornato dalla "guerra" con i tartufi e assolutamente vincitore.

"Mi invitarono perfino al compleanno della Regina: ero impegnatissimo e non andai, me ne sono sempre pentito" dice vent’anni dopo l’uomo della foresta di Vallombrosa. L’amico di un principe che sarebbe diventato re. "Ma i funghi non ci sono?". No, non c’erano in quel novembre del 2002. "Se torna l’anno prossimo glieli faccio trovare" assicurò Tocci, guardandolo negli occhi. E l’invito è sempre valido. La foresta è rimasta quasi intatta, lui continua a fare l’ambasciatore della natura, Olga Fernando su richiesta traduce ancora tutto. Certo, il principe al doppiopetto grigio di allora e al bastone da passeggio ora unisce anche la corona. Ma davanti a quelle tartine al tartufo forse non ci farebbe neanche caso. E tornerebbe quello di allora: un re in erba. L’erba sfolgorante della foresta.