Poggio Tre Vescovi il progetto eolico fa discutere

La ripubblicazione del progetto eolico "Poggio Tre Vescovi" a Badia Tedalda suscita preoccupazioni per le conseguenze ambientali e paesaggistiche. I comitati locali chiedono attenzione alla fragilità del territorio e alla biodiversità.

BADIA TEDALDA

La ripubblicazione del progetto eolico "Poggio Tre Vescovi", uno di quelli che interessa principalmente il territorio comunale di Badia Tedalda, è visibile nel sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e i soggetti interessati hanno tempo fino a mercoledì 22 maggio per presentare le proprie osservazioni, seguendo le procedure evidenziate nello specifico link. Lo rendono noto i comitati "Appennino Sostenibile" e "Crinali Bene Comune", ricordando che il progetto "Poggio Tre Vescovi" è composto da 11 aerogeneratori alti 180 metri. Queste pale si posizionano in un territorio al momento potenzialmente investito dai limitrofi progetti di Badia Wind (9 torri) e Badia del Vento (7 torri); il progetto ricade nella stessa area in cui sono state avanzate, dal 2003 ad oggi, diverse proposte di impianti eolici, ogni volta respinte per le conseguenze non mitigabili sulla sicurezza del territorio (l’area è sismica e ad altissima fragilità idrogeologica, il che determina continue frane e dissesti), sul paesaggio di grande pregio, nonché sull’avifauna, per la presenza di diverse specie protette o in via di estinzione. Inoltre – fanno sempre notare i due comitati – è importante ribadire che tra Valtiberina, Valmarecchia e Valle del Foglia in un’area che va dal Passo di Frassineto, vicino al valico di Viamaggio fino al Monte Petralta ai confini con la provincia di Pesaro-Urbino ci sono 10 progetti eolici – alcuni già approvati – per un totale di 58 aerogeneratori di grandi dimensioni alti fino a 200 metri, due volte il grattacielo di Rimini.

Le pale eoliche di Poggio Tre Vescovi si distribuiscono vicino ai confini amministrativi dei Comuni romagnoli di Verghereto (con Balze in primo piano), in provincia di Forlì-Cesena e di Casteldelci, in provincia di Rimini. I rappresentanti dei due comitati hanno poi deciso di sostenere l’iniziativa promossa da #CoalizioneArticolo9 per la mobilitazione nazionale prevista per il 22 maggio alle ore 10.30 a Roma, all’hotel Massimo d’Azeglio. "La transizione energetica non deve comportare la distruzione del territorio naturale e agricolo – hanno scritto – e la difesa del pianeta non si può fare cancellando paesaggi e biodiversità".