Myrta Merlino, abbraccio con la mamma dell'operaia morta a Prato: fuori cartelli no vax

La giornalista ha presentato al Circolo Artistico il suo libro su storie di donne: emozione per l'incontro. Sul Corso le contestazioni e di mattina lo sfregio al portone

Myrta Merlino con la mamma di Luana

Myrta Merlino con la mamma di Luana

Arezzo, 20 febbraio 2022 - «Luana sarà un simbolo quando arriveremo a morti zero. Era una ragazza, una madre e una piccola grande donna». Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, l’operaia di 22 anni morta il 3 maggio scorso nell’orditura in cui lavorava, a Montemurlo, chiede giustizia, non vendetta. Accanto a lei, seduta in prima fila alla presentazione, del libro di Myrta Merlino «Donne che sfidano la tempesta», c’è Alberto Orlandi, il fidanzato di Luana.

Insieme stanno percorrendo un cammino di sofferenza e di giustizia. La platea del Circolo Artistico, è rimasta come sospesa tra lacrime e commozione nei cinque minuti in cui Emma, invitata sul palco da Myrta Merlino, ha ricordato Luana e ha ribadito la volontà di non fermarsi, di continuare a chiedere giustizia per la figlia e per tutti i lavoratori che continuano a perdere la vita.

«Dalla perizia è emerso che il quadro elettrico fosse manomesso. Questo non si fa, la legge c’è è deve essere rispettata. Non cerco vendetta, non voglio altre Luana in giro per l’Italia», sottolinea Emma.

«Luana sarà sempre dentro di me non accetterò mai che a 22 anni sia finita così. Era una ragazza solare, con una vera voglia di vivere di creare una famiglia, iniziare con una convivenza e poi continuare ad allargare la famiglia. Oggi suo figlio dà la forza a tutti per andare avanti».

Un pomeriggio, quello al Circolo Artistico, caratterizzato da una serie di racconti emozionanti e coinvolgenti, storie di donne che come recita il titolo del libro della Merlino «sfidano la tempesta». Il pubblico è quello delle grandi occasioni, sul palco la giornalista de La7 conduttrice del seguitissimo programma «L’Aria che tira», Myrta Merlino, con lei Sara Lucaroni e Andrea Scanzi che hanno condotto l’evento, introdotto dall’organizzatore della presentazione: Bruno Tommassini e arricchito dalla testimonianza di Emma Marrazzo.

La mattina sulla porta del circolo era apparsa una scritta «Tg la setta» con immagini sconce, un gesto deplorevole sul quale le forze dell’ordine hanno avviato una indagine. Un piccolo gruppo di contestatori ha poi accolto Merlino e Scanzi in Corso Italia con cartelli polemici contro la campagna vaccinale e il Green pass. «Giornalisti venduti», il senso della protesta