Tommaso Marmorini si è costruito questa lancia d’oro, pezzo dopo pezzo, con la pazienza di Geppetto e utilizzando un legno che in principio non lo soddisfaceva, ma che poi si è dimostrato quello migliore.
All’inizio tante remore a lasciare Conte Darko per Toro Seduto, dopo la Giostra è cambiato il giudizio su questo cavallo? "All’inizio questo cambio non mi piaceva. Abbandonare una certezza come Conte Darko per montare un cavallo esordiente non è stato facile. Ci è voluto del tempo per convincermi. Poi in Giostra il cavallo ha fatto una grande carriera e di fronte ai disturbi di Porta Crucifera lungo la lizza si è comportato bene".
Quali sono stati i momenti più difficili nella preparazione, in sfilata e in Giostra?
"Non ho avuto tanto tempo per fare binomio con lui, 45 giorni non di più, però ha sempre risposto bene agli allenamenti ed ho cominciato a prendere fiducia in lui. In sfilata i punti più critici sono stati quelli classici dove viene fatta maggiore confusione: la Pieve, San Michele, via Mazzini e Corso Italia. In Giostra sapevo benissimo che si sarebbero mossi per fare disturbi al cavallo. E devo dire che è stato di più di un semplice disturbo, ma Toro Seduto si è comportato molto bene. In Borgunto si è subito calmato, era super tranquillo e aspettava solo che lo facessi partire".
Quanto ha contato Martino in questa vostra vittoria? Cosa ha saputo trasmettervi in più? "Ci ha aiutato a credere nei nostri valori. Il cambio di cavallo ci ha destabilizzato entrambi. Ha giocato molto sul nostro carattere".
Saverio Montini si è ritrovato così in sella a Conte Darko, un cavallo che aveva fatto esordire nella Provaccia, ma che non montava da anni.
Dopo tanti anni di nuovo su Conte Darko, è molto cambiato da allora?
"Quando ho montato io la prima volta Conte Darko era il 2018 ed era appena arrivato alle scuderie. Era un cavallo di 5 anni con poco lavoro addosso e che ancora doveva costruire il suo fisico. Ha però subito mostrato un carattere molto tranquillo e una grande intelligenza. Cosi decidemmo di testarlo subito nella Prova generale dove con lui ho colpito il mio primo centro. Ora ho ritrovato un cavallo con molta più esperienza, completamente formato, ma un po’ lontano dal mio tipo di cavallo ideale anche perché mi sono abituato a soggetti un po’ più piccoli e veloci".
Conte Darko è veramente così semplice da portare in Giostra come sembra?
"Viene visto da tutti come un cavallo semplice perché è molto freddo. Ed è la verità, ma è anche un cavallo con un galoppo particolare e con la falcata molto ampia. Poi ha un’incollatura un po’ alta e questo è il fattore su cui ho dovuto lavorare di più in questi mesi e che mi ha fatto capire che Conte non è un cavallo così facile. Sicuramente con il tempo ci sarà modo di lavorare su di me e su di lui per creare veramente un binomio".
Giostra chiusa con un 3 che abbassa la media dei tiri di Montini come giostratore, ma che vale oro. Che sensazione fare un tiro del genere?
"Non sono un giostratore che guarda la media dei tiri. E’ ovvio che fare 5 è un’altra cosa, ma quello che conta è che il quartiere porti la lancia d’oro in sede e che possa festeggiare e ripagarsi dei tanti sforzi che fa durante l’anno . Qualche dubbio ti può assalire anche se tiri al 3, ma potevo farlo e l’ho fatto".