LUCIA BIGOZZI
Cronaca

L’ultima spiaggia dei Due Mari. Il commissario: "Avanti il progetto". La Regione studia una mediazione

Dalla conferenza dei servizi un piano che bypassa le eccezioni del Comune e spinge sull’opera. Il punto di caduta potrebbe essere lo stop temporaneo alla bretella di San Zeno. Monito di Sacchetti.

L’ultima spiaggia dei Due Mari. Il commissario: "Avanti il progetto". La Regione studia una mediazione

L’ultima spiaggia dei Due Mari. Il commissario: "Avanti il progetto". La Regione studia una mediazione

L’ultima spiaggia della Due Mari si chiama mediazione. Ci sta lavorando la Regione dopo l’esito della conferenza dei servizi chiusa con l’accelerazione impressa dal commissario straordinario sul progetto della grande infrastruttura, così come è stato approvato in via definitiva.

Niente passi indietro sulle "bretelle" aretine finite al centro della querelle. Con i residenti di San Giuliano e San Zeno in allarme e il Comune al fianco dei cittadini e con proposte alternative per Anas, rispetto a un piano che impatta sulla zona alla periferia della città. A Palazzo Cavallo prima di Natale è arrivato l’esito della conferenza dei servizi con tanto di "avanti il progetto" declinato dal commissario. Una decisione che, di fatto, bypassa le eccezioni sollevate dall’amministrazione comunale che ha fatto ricorso al Tar ed è in attesa del parere dei giudici amministrativi. Intanto, c’è un iter che si apre e che la legge fissa nelle sue articolazioni. Ciò che è emerso in conferenza dei servizi, dovrà essere messo nero su bianco in un documento che reca la firma del governatore Eugenio Giani e del commissario straordinario. Un atto ufficiale che sigilla la road map.

In questo "interregno" la Regione proverà a incuneare la mediazione, appellandosi al dialogo con le istituzioni e in questo caso il Comune, per trovare un punto di caduta sulla realizzazione dell’opera nel tratto aretino. L’amministrazione comunale ha sempre ribadito la centralità dell’infrastruttura ma al tempo stesso contesta il metodo di Anas.

"La morale di quanto accaduto è che oggigiorno non è possibile pensare di imporre dall’alto la realizzazione di un’opera così importante e impattante, senza la necessaria condivisione da parte dei territori. Coinvolgere il Comune che è favorevole all’infrastruttura nella sua interezza, sarebbe stato importante per contribuire a mediare l’opera e il suo impatto sulle realtà locali".

Ma qual è il punto di caduta?

Nelle pieghe della mediazione potrebbe essere considerata l’opzione di realizzare la Due Mari sospendendo temporaneamente l’intervento sulla bretella San Giuliano-San Zeno, considerando la sua stretta interconnessione con il nodo di Olmo. A tutto gas, invece, i lavori nel tratto da Olmo a Palazzo del Pero.

Un modo per "cristallizzare" la parte dell’intervento al centro delle proteste dei cittadini rinviando a una fase successiva la gestione insieme al nodo di OImo, senza tuttavia fermare i lavori per la Due Mari.

In attesa che il tentativo si compia, prima dell’ultima parola, anzi dell’ultima firma tra Giani e il commissario straordinario, l’amministrazione comunale chiama in causa l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli e gioca le sue carte.

"A gennaio chiederemo un incontro congiunto con Anas e Regione per trovare un punto di mediazione senza interrompere la realizzazione dell’infrastruttura", annuncia l’assessore Sacchetti. Le ruspe, dunque, per ora restano in deposito. Ma nei primi mesi dell’anno potrebbero accendere i motori.

Resta da capire se punteranno anche in direzione San Giuliano-San Zeno.