La primavera di Saione: recupero negozi, sale, eventi. Via al piano

Prende corpo il progetto di Ascom e Regione "Wake up": il 25 luglio lo snodo con una serata a Campo Marte, censimento e ristrutturazione dei fondi sfitti

Saione

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Arezzo, 13 luglio 2018 - Un negozio vuoto? Può essere il tramonto di un sogno. Ma potrebbe essere anche un buon inizio. E’ l’idea che ormai sta prendendo corpo a Saione, il quartiere caldo, a tratti polveriera. L’idea lanciata un paio di mesi fa a suon di finanziamenti da Confcommercio e Regione, e benedetta anche da Comune e Prefettura. In sè semplice: affiancare al controllo e alla repressione un lavoro più profondo nel territorio. Infilare il pugno di ferro in un guanto di velluto.

E in due mesi quell’idea ha marciato forte. Nei prossimi giorni ci sarà il definitivo trampolino di lancio. «Riapriamo la città» è il titolo, di una serata che non a caso sarà ospitata nella zona di CampoMarte, esattamente nei giardini, anche per dare un segnale ancora più fragoroso al quartiere. E’ stato completato il censimento sui fondi sfitti. E ne sono venuti a galla una quarantina.

Non tutti a Saione, perché tra gli interventi simili che Ascom e Regione stanno valutando c’è anche quello di Pescaiola. Tra l’altro proprio il bando delle periferie, quello che ha riacceso il motore dei cantieri anche da parte del Comune, riserva uno spazio di risorse anche alla stessa Confcommercio. Il punto? Almeno venti sono le realtà commerciali via via abbandonate: non sempre e non solo sul fronte della piccola criminalità ma anche semplicemente su quello della crisi.

Bene, su questo il progetto «Wake Up» proverà ad affondare il bisturi. E questo grazie a finanziamenti agevolati che recuperino intanto in modo strutturale quegli spazi. E ne facciano se possibile un fiore all’occhiello. L’idea è quella di passare dal quartiere degradato ad un quartiere pilota. Una sorta di laboratorio anche per la digitalizzazione e la bioedilizia. Troppa grazia? Per ora è il gradino di una scala più ambiziosa. Perché una volta ridato fiato alle attività commerciali dovrebbero dipanarsi anche iniziative che in qualche modo colleghino i negozi l’uno all’altro.

Una rete, in pagamenti con il borsellino elettronico, un sistema di punti e di premi che favoriscano gli acquisti. Sullo stile dei centri commerciali e dei supermercati, per una volta sfidati sul loro stesso terreno. Le agevolazioni coinvolgerebbero sia i proprietari dei fondi che i loro «inquilini». Un canone di locazione nei primi mesi gratuito, l’obiettivo di mantenere certe forme di sostegno anche in modo stabile. Intanto lavorare su altri spazi: centri di ascolto, sale di incontro.

Ad esempio la stessa Ascom ha tra i suoi obiettivi quello di aprire qui un suo ufficio periferico che possa anche fisicamente collegare tra loro gli imprenditori commerciali della zona. L’associazione punta anche molto sull’appoggio del Comune: sia per sostenere in ogni modo il progetto e sia eventualmente per valutare la possibilità di sgravi fiscali per il periodo di avviamento dei negozi. «Wake Up», che poi in inglese significa svegliati. O se preferite alzati e cammina, tanto per dargli un tono perfino più messianico.

La serata del 25 luglio riunirà plasticamente tutti i protagonisti: compreso l’assessore regionale Vittorio Bugli, il prefetto Clara Vaccaro e il sindaco Alessandro Ghinelli. Non solo: ci sarà anche un attore, Paolo Briguglia, tra i più interessanti della sua generazione. Per dare voce non solo ai protagonisti ma anche alle varie anime del quartiere, in un gioco scenico tra letture e realtà. Un po’ per scacciare le paure. E un po’ per ritornare a quando la gente sognava solo di accendere una vetrina in via Veneto