La Nata vince il Premio "Gianni Rodari Città di Omegna"

La compagnia casentinese se lo aggiudica come migliore rappresentazione teatrale

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Arezzo, 4 novembre 2019 - Lo scorso 23 ottobre sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti per l’anno rodariano, in occasione del Centesimo Anniversario della nascita del grande autore.

La Compagnia casentinese NATA Teatro si è aggiudicata quest’anno, con lo spettacolo “TIPPI E TOPPI”, il Premio "Gianni Rodari Città di Omegna" come migliore rappresentazione teatrale.

Il Premio è organizzato dalla Città di Omegna, città natale di Gianni Rodari, in collaborazione con il “Parco della Fantasia Gianni Rodari” e viene consegnato durante il “Festival Della Letteratura Per Ragazzi” che, nel mese di ottobre di ogni anno, la Città dedica al suo illustre concittadino nella convinzione che il suo messaggio risulti sempre vivo e attuale.

Abbiamo parlato dello spettacolo con Lorenzo Bachini, autore e musicista della Compagnia NATA, e con Cinzia Corazzesi, attrice.

Ciao Lorenzo e Cinzia, come nasce l’idea di questo spettacolo?

Lorenzo: L’idea nasce dall’esigenza di affrontare con il pubblico delle scuole la questione riguardante la didattica dell’inglese. Ci sembrava interessante proporre uno spettacolo che, oltre ad essere un importante strumento per introdurre i bambini all’uso e all’ascolto della lingua inglese, potesse “utilizzare” la differenza linguistica come pretesto per parlare di tematiche importanti. Abbiamo preso spunto da una storia di Hugh Cushing, illustratore inglese residente in Casentino, ambientata proprio nella nostra vallata.

Cinzia: E’ una sorta di Romeo e Giulietta ambientato in due paesi immaginari ispirati proprio al nostro territorio. I due bambini parlano lingue diverse ma, quasi per magia, si capiscono alla perfezione. Ovviamente i loro concittadini non approvano questa amicizia e i piccoli dovranno lottare contro mille avversità per poter restare uniti, e soprattutto far capire agli altri che le differenze sono motivo di crescita, e non devono spaventare e creare sentimenti di paura e odio.  Sono molti anni ormai che questo spettacolo va in giro per tanti palcoscenici d’Italia, e ogni volta ci rendiamo conto di quanto questa tematica sia attuale.

In che modo Gianni Rodari ha influenzato il vostro lavoro?

Lorenzo: L’insegnamento di Rodari, fondamentale per la sua capacità di ribaltare la realtà nei termini della fantasia, del gioco, della possibilità di immaginare e sognare, è alla base del lavoro della Compagnia Nata da sempre.  In questo spettacolo in particolar modo il ribaltamento surreale per cui i due bambini si parlano senza problemi nonostante la differenza della lingua è piuttosto rodariano, è una forma di utopia con cui affrontare le difficolta e credere nella possibilità che la fantasia e l’immaginazione possano superare ogni barriera. Anche le scenografie e i pupazzi, curati dall’artista casentinese Roberta Socci, sono tutti oggetti quotidiani trasformati, con nuovi utilizzi,  così come Rodari trasformava le parole, inventando nuovi significati.

Gianni Rodari nella “Grammatica della Fantasia” suggerisce diversi metodi per inventare fiabe, dal “duello di parole” all’“insalata di favole”, fino al “what if - cosa succederebbe se…”. E’ da queste suggestioni che nasce un altro degli spettacoli della Compagnia, giusto?

Cinzia: Esatto. Lo spettacolo “Se Pinocchio fosse Cappuccetto Rosso” si basa proprio su questo principio e le parti esilaranti dell’intreccio nascono appunto dallo scontro delle diverse caratteristiche dei personaggi. Ve lo immaginate il lupo travestito da nonna che si spacca i denti cercando di masticare il legno di cui è fatto Pinocchio, travestito da Cappuccetto Rosso? Tra l’altro questo spettacolo è stato inserito nel programma dei Festeggiamenti Ufficiali per il centenario di Rodari istituiti dalla Edizioni EL - Einaudi Ragazzi.

Qual è invece il vostro legame personale con la letteratura per l’infanzia e Gianni Rodari?

Cinzia: Io sono una grandissima lettrice di letteratura per l’infanzia, lo sono stata da bambina e lo sono adesso come operatrice teatrale. La utilizzo moltissimo nel mio lavoro didattico con le scuole e nei vari laboratori, è per me fonte di grande ricchezza.

Lorenzo: Il mio legame con Gianni Rodari inizia tantissimi anni fa. Il primissimo libro che ho letto è stato proprio “La torta in cielo” e ricordo ancora la soddisfazione che ho provato una volta arrivato alla fine per aver compiuto quell’impresa tutto da solo. Ricordo di quanto mi fosse piaciuto questo libro che parla di guerra, di tematiche difficili per bambini, ma in quel modo utopico e sognante che tanto mi piace e che deve essermi rimasto attaccato.

Come è stato ricevere il Premio “Gianni Rodari Città di Omegna”?

Cinzia: Questo premio giunge per noi abbastanza inaspettato, siamo emozionati di ricevere un riconoscimento così importante. E’ stato anche molto bello trovarsi sul palco con tutti gli altri autori e illustratori di letteratura per l’infanzia, e ricevere il premio direttamente dalle mani dei bambini e ragazzi che lo hanno scelto come vincitore.

Lorenzo: Al momento di consegnarci il premio, i bambini hanno citato una battuta dello spettacolo “L’’amore di una mamma è uguale in tutte le lingue del mondo” che è una cosa proprio bella, e sono felice che proprio questa gli sia rimasta impressa, in questo determinato momento storico e politico. Fan ben sperare per il futuro…

Cinzia: Io personalmente, così come Lorenzo e Livio Valenti, il regista, ho sempre creduto nel valore di questo spettacolo, e l’emozione per noi sul palco è stata grandissima… erano emozionati anche i pupazzi!

Lorenzo: Questo bel premio, ricevuto proprio nell’anno del Centenario, ha tanti significati per noi, anche perché per anni una delle frasi che ci hanno sempre accompagnato, in ufficio o in alcune locandine, è proprio una frase di Rodari: “Quando ci si mette dalla parte dei bambini, il mondo è sempre sul punto di cominciare”. Spero che questo sia un augurio per i prossimi anni di attività.