Il caldo punta 40 gradi: e il pronto soccorso già al boom di accessi

La punta lunedì con 270 pazienti ma dati alti tutti i giorni: in testa i problemi respiratori. Cresce la spesa a domicilio degli anziani, la vendita di frutta aumenta del 20%

Caldo e afa (Zani)

Caldo e afa (Zani)

Arezzo, 26 giugno 2019 - Non andremo oltre i 37 gradi»: il meteorologo annuncia l’impennata come se fosse un cubetto di ghiaccio. Che però scivola sul collo come una goccia di sudore. Arezzo suda, in buona compagnia con chi nelle stesse ore già marcia verso i 40 gradi. Un tetto, sia chiaro, che dovremmo raggiungere anche noi almeno in alcuni punti del territorio.

La temperatura è una media dentro la quale ci sta tutto. Le zone più calde quelle, tante volte il destino, a sud, in particolare nella cintura con la Valdichiana. Le zone più fresche ovviamente quelle più alte, ma anche Palazzo del Pero, tanto per indicare una possibile via di fuga. Nei fatti i prossimi due giorni saranno quelli più pesanti.

Forse non oltre i 37 gradi ma di certo con condizioni ambientali complicate. Mentre gli effetti cominciano a sentirsi su uno dei termometri (e dalli...) più indicativi, il pronto soccorso. L’afflusso è da picco influenzale. La punta lunedì con 270 accessi: ma intorno il panorama è uniforme. Si viaggia dai 236 di venerdì ai 241 di sabato ai 227 della domenica, con una frenata solo martedì a quota 189.

E’ vero, come ci raccontava nei giorni scorsi il direttore Iannelli, che ci sono giornate nelle quali la gente si accalca comunque, uno su tutti proprio il lunedì, sorta di rifugio dopo la domenica di attesa. Però sono livelli alti. Non sono accessi direttamente legati al caldo: il caldo è una variabile che va a pesare in particolare su chi ha già altre patologie e ne rischia un aggravamento. Quindi una serie di problemi respiratori, tanto per essere chiari, meno finora situazioni di disidratazione, forse la forma tipica della piena estate.

Le ore di punta vanno dalle 9 alle 12 ma anche dopo le 20: ed è l’elemento che preoccupa la Asl, essendo la fascia nella quale le presenze di medici e infermieri si allentano. Mentre IL 118 come ogni anno sta andando verso un rafforzamento di presenze e postazioni perché diventa più che mai la «trincea« del soccorso: questo fino a quando le associazioni di volontariato reggeranno ad un ritmo che attualmente le vede sottopagate rispetto alle spese.

Oltre la sanità? Intanto si registra un aumento di vendite di frutta e verdura: gli aretini hanno mandato a memoria uno dei consigli base degli esperti, la crescita, ci dice la Coldiretti, è in linea con il dato nazionale, un 20% in più su giugno. E sempre sul fronte della spesa il nuovo grido è la consegna a domicilio. Ci sono negozi di vicinato ma anche catene alimentari (dalla Crai all’Esselunga alla Conad) che garantiscono i rifornimenti nelle case: basta ordinare e il gioco è fatto. Lo stesso servizio scatta sul fronte dei farmaci e sono tutte e due servizi utili in particolare agli anziani.

Anche se poi c’è chi nei centri commerciali si rifugia per trovare un pizzico di fresco in più rispetto all’ambiente esterno. Un ambiente dove la città offre molti punti di refrigerio. Fontane e fontanelle sono da sempre uno dei punti deboli. Lo sono sul piano estetico nel corso dell’anno, lo diventano anche sul piano del caldo estivo. Mentre crescono le presenze alle piscine urbane, le ferie dietro l’angolo per chi è costretto a ridurre quelle vere.

Ventilatori, condizionatori e simili? Chi doveva attrezzarsi lo ha già fatto e ora aspetta a piè fermo che il peggio, anzi il meglio, passi. Forse già da sabato torneremo solo due o tre gradi sopra la media. Sconsigliato comunque il cappotto.