Francia, tensioni ed affari: grande freddo con un Paese chiave per il nostro export

Fatturato di circa 800 milioni, presenze chiave nei servizi: Suez gestisce Nuove Acque (nella foto l'Ad Menabuoni). Ratp ha una quota in Lfi. Il caso appalto bus

FRANCESCA MENABUONI Amministratore delegato di Nuove Acque la società che gestisce l’acquedotto aretino

FRANCESCA MENABUONI Amministratore delegato di Nuove Acque la società che gestisce l’acquedotto aretino

Arezzo, 10 febbraio 2019 - Certo nessuno rinuncerà ai propri affari per uno scontro diplomatico come non se ne vedevano da settant’anni. Ma il richiamo dell’ambasciatore francese è l’occasione anche ad Arezzo per fare il punto sulla compenetrazione fra sistema economico locale e cugini transalpini. Un nodo quasi inestricabile di rapporti e di società, di export e di impori che la clamorosa crisi fra i due paesi mette se non a rischio perlomeno in tensione. La presenza finanziaria d’oltralpe è forte soprattutto nel settore dei servizi.

Prendiamo il caso di Nuove Acque, l’azienda che ha il monopolio idrico in tutta la provincia fatta eccezione per il Valdarno. La società, notoriamente, è controllata al 46 per cento da una sigla privata in cui è preponderante la presenza di Lyonnais des Eaux,storico marchio del gruppo Suez, a sua volta controllato in maggioranza dallo stato francese.

Sono anzi i transalpini che hanno la gestione di Nuove Acque per tramite dell’amministratore delegato da loro nominato, in questo caso Francesca Menabuon, anche se in Cda la presenza maggioritaria è quella dei soci pubblico. Di recente l’azienda ha ottenuto la proroga della concessione fino al 2027, anche se erano state insistenti le voci di un tentativo di Estra di diventare la multiutility dei servizi che gestisce un po’ tutto, dall’acqua al metano e ai rifiuti. I conti di Nuove Acque sono in attivo: 5 milioni di utili per un fatturato di 50, la quota di Intesa Scarl (il privato dominato dai transalpini) è di una quindicina di milioni su 35.

Altrettanto importante è la presenza di un altri gigante pubblico francese, la società di trasporti Ratp, controllata sempre dallo stato. E’ la sigla che sta contendendo al consorzio delle aziende pubbliche toscane, di cui fa parte anche Tiemme, l’appalto per il servizio di trasporto su bus regionale, affare da 4 miliardi. La Regione aveva aggiudicato la gara a Ratp, i soci pubblici hanno fatto ricorso al Tar e ottenuto la sospensiva.

ino al termine del 2019 i bus restano ai gestori attuali come Tiemme, nella speranza che nel frattempo si chiuda il contenzioso. Ratp ha anche l’11 per cento di Lfi, che non solo gestisce con Tft le due linee ferroviarie del Casentino e della Valdichiana, na che è anche uno dei soci fondatori di Tiemme. C’era una sorta di patto informale in base al quale i francesi avrebbero dovuto prendere la maggioranza, ma è finita a carte bollate in tribunale. Ha vinto Lfi, la presenza di Ratp resta senza poteri.

Per l'export aretino la Francia è il principale mercato dopo la Svizzera e prima di Dubai: circa 760 milioni l’anno, oltre il 10 per cento dei 6 miliardi totali. Ogni tensione potrebbe significare dolori. Le aziende orafe mandano oltralpe 105 milioni (in aumento) su 1,9 miliardi complessivi. Un ventesimo degli affari esteri del settore per quello che è il quinto paese di sbocco dei gioielli. Più che cugini, aretini e francesi sono fratelli siamesi: quasi inseparabili.