Ferito a forbiciate in Sant’Agostino tornata zona calda con il Covid

La lite scoppia per un apprezzamento alla fidanzata, l’aggressore individuato dai carabinieri. Ma preoccupa l’ennesimo episodio di violenza urbana dopo le risse delle scorse settimane. Un’eredità della pandemia

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di Dory d’Anzeo

Denunciato il protagonista di una rissa scoppiata in piazza Sant’Agostino. A condurre l’operazione i carabinieri di Arezzo arrivati all’identità dell’aggressore dopo tre giorni di indagini. A finire nei guai un trentenne accusato di aver ferito al volto un’altra persona con un paio di forbici.

Era la sera di domenica quando tra due uomini sono volate parole grosse, sembra per commenti molesti rivolti alla fidanzata di uno dei due. Durante il diverbio, uno dei due contendenti è passato dalle parole ai fatti tirando fuori un paio di forbici con le quali ha colpito al volto l’avversario, causandogli delle ferite sulla parte inferiore della faccia ed al collo.

L’aggressore, sconosciuto alla vittima, si è poi dato alla fuga e ha fatto perdere le sue tracce. Sul posto sono intervenuti gli uomini dell’Arma che prima hanno soccorso il ferito, trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Donato con lesioni giudicate guaribile in sette giorni, successivamente hanno acquisito tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti sul posto e hanno ascoltato i testimoni presenti in piazza.

I carabinieri sono riusciti ad individuare l’aggressore, un trentenne aretino con alle spalle precedenti di polizia. Il giovane è stato denunciato a piede libero e dovrà rispondere dei reati di lesioni personali aggravate e porto di oggetti atti ad offendere.

Non è che l’ultimo episodio di violenza in questo periodo segnato dalla pandemia. È passato poco più di un mese dalla maxi rissa in piazza San Francesco che ha visto coinvolti alcuni ragazzi tra i venti e i trent’anni. Una rissa scoppiata per futili motivi, in un primo tempo si è parlato di ‘ragazzi ubriachi’ ma i diretti interessati, portati davanti al giudice - quattro in tutto - hanno negato di aver abusato di alcolici. Fatto sta che la rissa c’è stata e ha creato un bel po’ di scompiglio in quello che è il salotto buono della città, sono volati calci, pugni, ombrelli e persino stampelle. Due settimane dopo altra scaramuccia in via Garibaldi all’incrocio con il Corso, sedata dal tempestivo intervento di polizia, carabinieri e municipale.

Ovunque, in provincia e nel resto d’Italia, si segnalano episodi che, se non diventano vere e proprie risse, sono comunque la spia di un nervosismo che serpeggia – specialmente tra i più giovani – un disagio sempre crescente. A Montevarchi, ad esempio, poco più di un mese fa è stato l’invito a indossare la mascherina a scatenare una scazzottata. Delle risse in aumento parlano anche gli psicologi, convinti che lo stravolgimento di vita e abitudini porti a manifestare in maniera sempre più eccessiva, se non violenta, lo stato di disagio individuale. Un’altra ‘eredità’ del Covid di cui avremmo tutti fatto volentieri a meno.