"Era l’ora, non vincevamo da 3 anni" Esplode la gioia dei ragazzi terribili

Cicerchia dedica il trofeo alla mamma: "Lei sa perché". Scortecci: "Ormai sono il babbo della piazza"

Migration

di Matteo Marzotti

Un cinque netto, un centro annerito che più non si potrebbe e la sensazione che quella lancia sarebbe finita a Bastioni fin dal momento in cui Scortecci ha imboccato la lizza. Il tragitto dalle Logge al pozzo è sembrato già essere lo sliding doors di questa Giostra, tornata in notturna dopo lo stop causato dalla pandemia.

Un cinque che di fatto chiede di coniare nuovi aggettivi per il cavaliere gialloblù, il nuovo re della Piazza dopo il ritiro di Vedovini. ‘Io il re della Piazza? Semmai sono il più vecchio - risponde a precisa domanda Scortecci - ho preso il posto di Enrico come ‘babbo’ della piazza’. Una vittoria nel segno di quel cinque e del tre che Elia Cicerchia ha marcato, lontano da centro a cui ha abituato il popolo della Colombina, ma questa volta è un tre dolcissimo.

"È chiaro che ci alleniamo tutto l’anno per colpire il cinque, il centro del tabellone ed è sempre bello quando ci riesci - spiega Cicerchia - però se c’è da vincere con il tre c’è poco da dire o pensare, si colpisce il tre. Comunque devo fare i complimenti a Gianmaria, gran parte del merito è suo".

Una Giostra strana quella di questo giugno 2022, la prima in notturna post Covid, con l’unica costante il feeling dei gialloblù con il cinque. Ma oltre al commento su quel centro così preciso e netto c’è anche spazio per un messaggio ai colleghi sconfitti, soprattutto a chi questa sera esordiva sulla lizza come Francesco Rossi e Saverio Montini. "Voglio fare loro un grande in bocca al lupo per il futuro - ha detto Gianmaria - in piazza l’importante non è non sbagliare ma rialzarsi dopo le sconfitte. Mando loro un grosso abbraccio per il futuro".

Parole a cui fanno eco quelle di Cicerchia. "Mi viene da dire che abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna, magari ci è tornata indietro quella che non abbiamo avuto lo scorso settembre con quel dieci - ricorda Cicerchia - però credetemi, le giostre di giugno sono sempre molto particolari. C’erano degli esordienti e poi era la prima Giostra in notturna dopo alcuni anni. Il pubblico era veramente caldo e non era facile, c’erano molte variabili".

Variabili che però non hanno influito - almeno a colpo d’occhio - sui cavalli di Porta Santo Spirito che non hanno risentito del clamore della Piazza.

"Oggi non ho visto nessuna delle altre carriere, sono rimasto dietro le Logge in attesa, però mi fa piacere che venga evidenziato questo aspetto. Noi lavoriamo quotidianamente sui cavalli e cerchiamo di riportare poi questo lavoro in Giostra". La festa della Colombina è appena iniziata per celebrare il successo numero 38 che porta i gialloblù in testa all’albo d’oro insieme a Porta Crucifera.

"Dal 2012 non ho mai guardato il numero di vittorie e non me ne faccio un cruccio da portarmi sulle spalle - chiosa Cicerchia - con Gianmaria viviamo la Giostra volta per volta. Di certo a settembre torneremo in Piazza carichi come non mai per fare ancora bene". Un clima nel quale regala anche una carezza alla mamma. "Voglio dedicare la vittoria a lei e sa perché" dice in un sussurro e con quell’espressione da Peter Pan che ormai da anni strega la Giostra e non solo i suoi quartieristi".

Mentre Gianmaria Scortecci, dietro la saggezza di chi ormai si propone come veterano della piazza, tira fuori anche quella voglia di vincere che da sempre ne fa un protagonista assoluto. "Lo confesso, stavolta volevo proprio farcela: erano tre anni che non vincevamo, un po’ troppi per noi". Peccato che nell’intervallo ci sia stato il Covid e la bellezza di tre edizioni saltate completamente".